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Pensione di reversibilità, come ottenere gli arretrati dell'assegno di vedovanza di ben 5 anni se non presi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Chi e come può ottenere gli arretrati dell’assegno di vedovanza anche fino a oltre 3mila euro: i chiarimenti e le spiegazioni

Chi e come può avere gli arretrati dell'assegno di vedovanza di ben 5 anni? L’assegno di vedovanza è una prestazione assistenziale che viene erogata dall’Inps come integrazione della pensione di reversibilità ma che non spetta a tutti i familiari superstiti titolari della reversibilità.
Vale solo per specifiche categorie di persone. Vediamo nel dettaglio quali sono e come si possono ottenere gli arretrati del beneficio non ricevuto.

  • Chi ha diritto all'assegno di vedovanza
  • Quali sono i casi in cui si possono avere gli arretrati dell’assegno e come averli

Chi ha diritto all'assegno di vedovanza

L’assegno di vedovanza spetta ai coniugi superstiti che si ritrovano a vivere in condizioni economiche difficili a seguito della scomparsa dell’altro coniuge che risultino inabili al lavoro al 100%, titolari di accompagnamento e già titolari della pensione di reversibilità.

Il pagamento dell’assegno di vedovanza avviene contestualmente alla rata di pensione di reversibilità spettante al coniuge superstite.

Gli importi variano a seconda del reddito familiare e possono essere del massimo di 52,91 euro per chi ha un reddito da 0 fino a 28.659,42 euro e di 19,59 euro per i redditi da 28.659,42 euro a 32.148,88 euro.

Chi può avere la cifra massima di 52,91 euro mensili, arriva ad un aumento fino a 687,83 euro all’anno.

Quali sono i casi in cui si possono avere gli arretrati dell’assegno e come averli

Ci sono persone che possono recuperare l’assegno di vedovanza non percepito e avendone diritto, arrivando a recuperare fino a oltre 3mila euro di arretrati. 

Gli arretrati si possono recuperare fino anche a 5 anni di arretrati sempre che per ogni anno precedente il soggetto interessato rispetti tutti i requisiti, sia reddituali sia relativi alla condizione di invalidità e alla titolarità dell’indennità di accompagnamento.
 

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