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Polizza vita, quando non è detraibile dal 730 2025. I casi spiegati dall'Agenzia delle Entrate

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
730 e polizza vita

L'Agenzia delle entrate ha ribadito che la detrazione del 19% sui premi versati per polizze vita è applicabile solo se i premi concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente.

La detraibilità dei premi versati per le polizze vita è stata oggetto di chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate con l'interpello 218. Questo documento ha risposto a domande specifiche sui casi in cui i premi delle polizze vita non possono essere portati in detrazione nel modello 730. Approfondiamo insieme quando è possibile beneficiare dell'agevolazione fiscale e quando invece questa opportunità viene meno.

Come funziona la detrazione fiscale per le polizze vita

I contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% dei premi versati per le polizze vita e contro gli infortuni. Per beneficiare di questa detrazione è necessario che i premi siano effettivamente sostenuti dal contribuente e siano rimasti a suo carico.

Questa detrazione spetta fino a un limite di spesa complessivo annuale di 530 euro, il tetto massimo detraibile per questo tipo di polizze. La condizione di base, quindi, è che il contribuente abbia sostenuto il costo della polizza in prima persona o che esso venga incluso nel proprio reddito imponibile.

È importante sottolineare che la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento di questo limite, la detrazione decresce progressivamente fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

Requisiti specifici per le diverse tipologie di polizze

La normativa fiscale distingue tra polizze stipulate in periodi diversi e con caratteristiche differenti:

  • Per i contratti stipulati o rinnovati entro il 31 dicembre 2000, la detrazione è subordinata alla condizione che il contratto abbia una durata non inferiore a cinque anni e non consenta la concessione di prestiti nel periodo di durata minima
  • Per i contratti stipulati o rinnovati successivamente, la detrazione spetta a condizione che abbiano ad oggetto il rischio morte o invalidità permanente non inferiore al 5% (da qualunque causa derivante)
Nel caso di polizze vita miste, quelle che garantiscono sia in caso di morte sia in quello di sopravvivenza entro una determinata data, è detraibile solo la parte di premio riferibile al rischio morte. Questa quota deve essere indicata separatamente nella polizza.

Per i contratti che coprono il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, l'importo massimo detraibile è più elevato, pari a 1.291,14 euro, a condizione che l'impresa di assicurazione non abbia la facoltà di recedere dal contratto.

Quando la polizza vita non è detraibile dal 730

Una situazione particolare si verifica quando il datore di lavoro stipula una polizza vita collettiva a favore dei propri dipendenti, ovvero una polizza stipulata per un gruppo di lavoratori, i cui premi sono versati dall'azienda. In questo caso, la possibilità di detrazione del premio versato dipende dal trattamento fiscale che viene applicato ai premi stessi.

Con la risposta all'interpello 218, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito le condizioni di detraibilità delle polizze vita in caso di polizze collettive a carico del datore di lavoro. In particolare, l'Agenzia ha sottolineato che la detrazione è consentita solo se i premi della polizza collettiva versati dal datore di lavoro sono tassati come reddito imponibile del dipendente. In questo caso, essendo i premi a carico effettivo del lavoratore, è possibile richiedere la detrazione nel modello 730.

Se i premi della polizza non concorrono a formare il reddito imponibile del dipendente, essi non sono detraibili. Ciò avviene quando i premi sono considerati fringe benefit e rientrano nei limiti di esenzione previsti dalla normativa. In questo caso, non avendo il dipendente effettivamente sostenuto il costo del premio, non è possibile richiederne la detrazione fiscale.

Polizze vita aziendali: analisi delle casistiche

Le polizze vita collettive aziendali presentano alcune particolarità che è importante conoscere per determinare correttamente la detraibilità dei premi:

  • Se il premio è assoggettato a tassazione come fringe benefit e viene incluso nella busta paga del dipendente, questo può essere portato in detrazione
  • Se il premio rientra nei benefit aziendali esenti da imposizione fiscale, non essendo stato tassato come reddito del dipendente, non può essere portato in detrazione
  • Nel caso di premio parzialmente tassato, sarà detraibile solo la parte che ha concorso a formare il reddito imponibile del lavoratore
Questa distinzione è fondamentale perché rispetta il principio secondo cui è possibile detrarre solo le spese che sono effettivamente rimaste a carico del contribuente, o perché pagate direttamente o perché tassate come suo reddito imponibile.

La tracciabilità dei pagamenti per la detrazione

Un requisito importante per ottenere la detrazione dei premi assicurativi è la tracciabilità del pagamento. La detrazione spetta infatti a condizione che l'onere sia sostenuto con versamento bancario o postale o mediante altri sistemi di pagamento tracciabili, come carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.

Per dimostrare l'utilizzo del pagamento tracciabile, il contribuente deve conservare la prova cartacea della transazione, come la ricevuta del bancomat, l'estratto conto bancario o della carta di credito, la copia del bollettino postale o del MAV. In mancanza di tale documentazione, è possibile ricorrere all'annotazione in fattura o ricevuta fiscale da parte di chi percepisce la somma.

Casi pratici di detraibilità e non detraibilità

Per comprendere meglio quando una polizza vita è detraibile o meno, esaminiamo alcuni casi pratici che chiariscono l'applicazione della normativa.

Caso 1: Mario, dipendente di una grande azienda, ha una polizza vita stipulata dal suo datore di lavoro, il cui premio viene incluso nel suo reddito imponibile. Mario paga le tasse su questo premio come se fosse parte del suo stipendio. In questo caso, Mario ha diritto alla detrazione del 19% del premio versato, poiché questo viene considerato a suo carico.

Caso 2: Sara, impiegata in una società multinazionale, ha una polizza vita collettiva inclusa tra i benefit aziendali, con un premio annuo di 1.500 euro. Il premio rientra nel limite dei fringe benefit esenti, e non concorre a formare il reddito imponibile di Sara. In questo caso, il premio della polizza non è detraibile, poiché non viene effettivamente sostenuto da Sara.

Caso 3: Giovanni, dirigente aziendale, ha una polizza vita con premio annuo di 5.000 euro, che supera il limite dei benefit esenti. Di conseguenza, 2.000 euro del premio sono tassati come reddito imponibile, mentre i restanti 3.000 euro sono esenti. Giovanni potrà quindi detrarre solo il 19% sui 2.000 euro inclusi nel suo reddito imponibile.

Limiti di detrazione per categorie speciali di polizze

Oltre al limite standard di 530 euro per le polizze vita e infortuni, esistono limiti diversi per categorie speciali:

  • Polizze per persone con disabilità grave: Dal 2016, per i premi versati per le polizze assicurative a tutela delle persone con disabilità grave (come definita dall'articolo 3, comma 3, della legge 104/1992), il limite massimo detraibile è aumentato a 750 euro
  • Polizze per non autosufficienza: Per le assicurazioni che coprono il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, il limite è di 1.291,14 euro
  • Polizze contro eventi calamitosi: Per i premi relativi alle assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulate per unità immobiliari ad uso abitativo, la detrazione è del 19% senza limiti di importo
Se nel contratto di assicurazione sono indicati più beneficiari e uno dei quali ha una grave disabilità, l'importo massimo detraibile deve essere ricondotto all'unico limite più elevato di 750 euro.

A chi spetta la detrazione dei premi assicurativi

La detrazione spetta al contribuente che ha effettivamente sostenuto la spesa, sia che risulti come contraente e assicurato, sia che abbia pagato per un familiare fiscalmente a carico. In particolare, la detrazione è riconosciuta nei seguenti casi:

  • Quando il dichiarante è sia il contraente che l'assicurato
  • Quando il dichiarante è il contraente, ma l'assicurato è un familiare a carico
  • Quando il dichiarante risulta come soggetto assicurato mentre un suo familiare a carico è il contraente
  • Quando un familiare a carico è sia contraente che soggetto assicurato
  • Quando il contraente è un familiare a carico e il soggetto assicurato è un altro familiare a carico
Il soggetto che ha effettivamente sostenuto la spesa ha diritto alla detrazione a prescindere dalla circostanza che nel contratto di assicurazione il familiare fiscalmente a carico risulti come contraente e/o come assicurato.

Come indicare i premi assicurativi nella dichiarazione dei redditi

Per richiedere la detrazione dei premi assicurativi nel modello 730, è necessario inserire la cifra versata nell'apposita sezione, utilizzando i codici specifici in base alla tipologia di polizza:

  • Codice 36: per i premi aventi per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente non inferiore al 5% (limite di spesa 530 euro)
  • Codice 38: per i premi aventi per oggetto il rischio di morte, finalizzati alla tutela delle persone con disabilità grave (limite di spesa 750 euro)
  • Codice 39: per i premi per assicurazioni aventi ad oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana (limite di spesa 1.291,14 euro)
  • Codice 43: per i premi relativi alle assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi
È importante conservare tutta la documentazione relativa ai pagamenti effettuati, compresi il contratto di assicurazione e le ricevute, per almeno cinque anni dopo la presentazione della dichiarazione, in caso di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Documentazione necessaria per la detrazione

Per poter beneficiare della detrazione fiscale per i premi delle polizze vita, è necessario conservare e, in caso di richiesta, presentare all'Amministrazione finanziaria:

  • Il contratto di assicurazione, dal quale deve risultare che sono rispettate le condizioni richieste dalla legge
  • Le ricevute di pagamento dei premi, che devono dimostrare l'avvenuto pagamento con mezzi tracciabili
  • Eventuale documentazione che attesti lo status di persona con disabilità grave, nel caso si benefici del limite maggiorato di 750 euro
  • Per le polizze collettive aziendali, documentazione che attesti l'inclusione dei premi nel reddito imponibile del dipendente
I documenti e le prove di spese obbligatori da presentare per ogni tipologia di detrazione devono essere conservati per tutto il tempo in cui l'Agenzia delle Entrate può effettuare un accertamento, ovvero fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.
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