Qual è il resoconto dell’incontro tra governo e sindacati sulle misure che rientreranno nella nuova Manovra 2025 tra le novità e riconferme per le pensioni,le misure per il lavoro e non solo
Cosa è stato detto nel corso dell’incontro tra governo e sindacati sulle misure che potrebbero rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024-2025? Mercoledì 25 settembre, i sindacati hanno incontrato il Governo a Palazzo Chigi per un confronto informale sulle misure in discussione per la prossima manovra finanziaria 2025.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha indicato le priorità per il prossimo anno ed è stato positivo il commento del segretario della Cisl, Giancarlo Sbarra, che ha apprezzato l’intenzione del governo di rendere strutturale alcune importanti misure per il lavoro.
Dello stesso parere Paolo Bombardieri della Uil e il vice segretario dell’Ugl, Luigi Ulgiati. Ma vediamo nel dettaglio cosa è stato detto. Ecco il resoconto.
Passando al capitolo lavoro, il ministro ha annunciato l’intenzione di rendere strutturale per i prossimi 5 anni il taglio del cuneo fiscale, al 7% per chi guadagna fino a 25 mila e che si riduce al 6% per chi percepisce redditi fino a 35 mila euro annui.
La misura si tradurrà in un aumento medio in busta paga di 100 euro netti mensili.
Sui contratti di lavoro pubblico, il governo ha spiegato che l’impegno principale sarà quello recuperare i valori dell’inflazione, cioè circa il 2% annuo, per garantire equi e meritati adeguamenti.
Tra le altre principali misure della prossima Manovra 2025 ci sarebbe la revisione Irpef fino a tre aliquote riviste, con aumento della no tax area fino a 12mila euro, da rendere strutturale anch’essa per i prossimi cinque anni.
Diverse risorse da impiegare per la Manovra saranno poi riservate al capitolo famiglia e natalità, ma non è stato chiaramente detto quali misure ci saranno.
Sulla sanità, invece, il governo ha confermato l’impegno a mantenere la spesa sopra l’1,5% in rapporto al Pil previsto in media per i prossimi 7 anni, e si dovrebbe, infine, intervenire sulla Pubblica amministrazione, con particolare riferimento alla razionalizzazione della spesa, sulla giustizia e sulla fiscalità.