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Red 2025 per i redditi 2024, i pensionati coinvolti e cosa devono fare. Istruzioni, regole e scadenze INPS

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Chi ha l'obbligo di presentare il modello Red 2025 per i redditi del 2024 e per quale motivo: come fare e le regole da rispettare

Il 16 settembre 2025 l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha dato avvio alla nuova campagna annuale relativa alla dichiarazione della situazione reddituale, obbligatoria per numerosi pensionati italiani. Questa iniziativa, conosciuta come Campagna RED 2025, riguarda la comunicazione dei redditi percepiti nel 2024  per la valutazione delle prestazioni assistenziali e previdenziali collegate al reddito.

La trasmissione dei dati richiesti costituisce un adempimento indispensabile per non incorrere nella sospensione, o nella definitiva revoca, delle integrazioni e delle maggiorazioni pensionistiche riconosciute in base alla situazione reddituale individuale o familiare. 

Cos’è il modello RED e a cosa serve

Il modello RED (Dichiarazione della Situazione Reddituale) permette ai pensioni che percepiscono trattamenti pensionistici di comunicare annualmente all’INPS i propri dati reddituali, nonché quelli dei familiari rilevanti ai fini del calcolo delle prestazioni. Questa dichiarazione serve a verificare se sussistono ancora i requisiti necessari per usufruire di integrazioni economiche come la maggiorazione sociale, la quattordicesima, l’integrazione al trattamento minimo, l’assegno sociale, nonché varie provvidenze assistenziali riconosciute per invalidità civile, cecità, sordità e pensioni ai superstiti. Il RED è fondamentale poiché molte misure sono subordinate alla soglia di reddito definita annualmente dalla normativa vigente e:

  • Permette all’INPS di verificare e accertare il diritto alle prestazioni e l’importo effettivo spettante;
  • Assicura il rispetto delle condizioni richieste per la prosecuzione dei pagamenti;
  • Consente di aggiornare velocemente le informazioni reddituali anche in caso di variazioni rispetto all’anno precedente.
Oltre ai dati che l’ente previdenziale acquisisce direttamente dall’Agenzia delle Entrate o da altre amministrazioni, il modello RED serve a certificare redditi non automaticamente noti, come interessi bancari, redditi esteri, assegni di mantenimento, introiti derivanti da affitti o altri proventi. 

Pensionati coinvolti: chi deve presentare il modello RED 2025

L’obbligo di invio della dichiarazione interessa esclusivamente i pensionati che percepiscono prestazioni collegate al reddito e per i quali l’INPS non è in possesso di informazioni complete tramite la dichiarazione dei redditi trasmessa all’Agenzia delle Entrate. Sono tenuti all’adempimento, per esempio:

  • Coloro che ricevono integrazione al minimo, maggiorazione sociale, quattordicesima o assegni familiari;
  • Beneficiari di prestazioni assistenziali tra cui pensioni e assegni per invalidi civili, ciechi, sordi e pensioni ai superstiti;
  • Pensionati per i quali è necessario dichiarare ulteriori redditi (esenti, da capitale, da locazione, lavoro autonomo occasionale, rendite finanziarie, assegni di mantenimento) non ricompresi nella dichiarazione fiscale (modello 730 o RedditiPF);
  • Chi ha percepito redditi rilevanti e non già comunicati attraverso i canali ufficiali.
Non tutti i titolari di trattamenti previdenziali devono effettuare l’invio: chi presenta la dichiarazione dei redditi e ha già reso noti all’Agenzia delle Entrate tutti i dati rilevanti per il calcolo delle prestazioni, può essere esonerato dal RED, salvo ricezione di segnalazione specifica da parte dell’INPS. Sono, inoltre, coinvolti i titolari di assegno sociale e pensionati residenti all’estero, per i quali l’adempimento può essere richiesto direttamente dagli enti di patronato o dai consolati competenti.

Come compilare e inviare il modello RED 2025: istruzioni dettagliate

La compilazione della dichiarazione richiede una raccolta attenta dei dati della situazione reddituale per l'anno 2024. Ai fini della corretta trasmissione, occorre:

  • Accedere al portale INPS tramite SPID, CNS, CIE o eIDAS per usufruire dello strumento "RED Precompilato";
  • Verificare i dati già caricati dall’INPS (provenienti da Agenzia delle Entrate e altri flussi ufficiali);
  • Aggiungere, modificare o confermare i redditi mancanti o variati rispetto al precedente anno;
  • Specificare i redditi del coniuge o degli altri membri del nucleo familiare laddove richiesto;
  • Allegare o riassumere informazioni su redditi da lavoro, affitti, capitali, redditi esenti non dichiarati tramite Modello 730/RedditiPF;
  • Controllare nuove voci come oneri deducibili (es. spese mediche/assistenza per invalidi) nel rigo L1, rilevanti a partire dal 2023 per alcuni trattamenti.
Per l'invio del modello è possibile anche rivolgersi a CAF o patronati o a professioni abilitati.

Documenti necessari e informazioni da dichiarare

Per una dichiarazione accurata, è importante predisporre questi documenti essenziali:

  • Documento d’identità e codice fiscale del dichiarante, del coniuge e di eventuali familiari coinvolti;
  • Ultimo cedolino della pensione e dati identificativi del trattamento ricevuto;
  • Certificazioni dei redditi 2024 (CUD, Modelli 730 o RedditiPF se presentati);
  • Prove di redditi da lavoro, anche occasionale o autonomo;
  • Estratti conto di interessi bancari/postali, proventi da titoli, rendite finanziarie;
  • Documentazione su affitti, fabbricati o terreni, incluse visure catastali ove necessari;
  • Eventuali certificati di redditi esenti, assegni di mantenimento/ alimentari, rendite non soggette ad IRPEF;
  • Attestazioni di oneri deducibili (spese mediche, assistenza, contributi domestici secondo art. 10 TUIR);
  • Per i residenti all’estero, dichiarazione dei redditi estera e modello C.U. 2025.

Scadenze e tempistiche da rispettare

L’invio della dichiarazione relativa alla situazione reddituale 2024 deve avvenire entro il 28 febbraio 2026. Risulta fondamentale rispettare questa tempistica per evitare la sospensione delle prestazioni collegate al reddito. 

L’omessa, tardiva o incompleta trasmissione della dichiarazione comporta gravi implicazioni sulla posizione pensionistica. Nel dettaglio:

  • Sospensione delle prestazioni collegate al reddito dopo 60 giorni dalla data di scadenza;
  • Revoca definitiva delle suddette prestazioni, in assenza di invio entro il termine di sospensione;
  • Richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite nel periodo di mancato adempimento;
  • Riduzione dell’importo pensionistico mensile;
  • Segnalazione di irregolarità e possibilità di avvio di controlli approfonditi.
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