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Tfr presso l'Inps e mai in azienda, avanza l'idea di riforma per favorire anche le pensioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa prevede la nuova proposta di accumulo del Tfr dei lavoratori direttamente allInps: cosa cambierebbe e le conseguenze

Cosa prevede la nuova proposta relativa all’accumulo del Tfr presso l’Inps? Mentre resta ancora aperta la questione della riduzione dei tempi di liquidazione del Tfr-Tfs agli statali, per cercare di consentire anche ai dipendenti pubblici ai ricevere subito i propri soldi come accade ai dipendenti privati (che possono avere il proprio Trattamento entro massimo 45 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro), è stata avanzata una nuova proposta di riforma per l’accantonamento dei soldi dall’azienda. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e cosa cambierebbe.

  • Cosa prevede la nuova proposta di accumulo del Tfr presso l’Inps 
  • Cosa cambierebbe con la nuova riforma del Tfr

Cosa prevede la nuova proposta di accumulo del Tfr presso l’Inps 

Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha avanzato la proposta di lasciare il Tfr maturato dai lavoratori nelle casse dell’Inps per rafforzare la previdenza pubblica, evitando il trasferimento automatico ai fondi pensione integrativi. 

I contributi del Tfr continuerebbero così ad essere accantonati così come già previsto, non ci sarebbe alcuna tassa aggiuntiva per i lavoratori, ma i soldi verrebbero utilizzati per garantire flessibilità in uscita e rendite anticipate a quei lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti, restano bloccati a causa di vincoli rigidi.

In particolare, la proposta di Durigon si basa su due punti principali:

  • accantonare il Tfr nel bilancio Inps, e i soldi che le imprese versano all’Inps resterebbero all’Ente, senza creare un nuovo fondo esterno;
  • garantire rendite per uscite anticipate, per permettere ai lavoratori di andare in pensione un po’ prima, cercando di ridurre l’effetto del moltiplicatore 3,2 (legato all’assegno sociale) che oggi permette ai più giovani con assegni medio-alti di ritirarsi 3 anni prima.
E’ stato anche precisato che con questo eventuale nuovo sistema non si punta a creare un nuovo Fondo Inps. Sarebbe solo un diverso piano di accumulo del Trattamento di fine rapporto e i lavoratori comunque continuerebbero a riceverlo a fine lavoro.

La novità è che quel denaro viene impiegato all’interno del sistema pubblico.

Cosa cambierebbe con la nuova riforma del Tfr

Secondo molti, la nuova proposta di accantonamento del Tfr presso l'Inps potrebbe certamente rendere sostenibili le pensioni future, considerando che secondo gli ultimi dati sulle proiezioni future d'Italia entro il 2050, oltre un terzo dei cittadini avrà più di 65 anni, rendendo il sistema previdenziale molto sbilanciato tra entrate contributive e uscite.

Se, da un lato, la misura potrebbe favorire la sostenibilità finanziaria previdenziale, dall'altra sarebbe poco conveniente per il singolo lavoratore rispetto a quanto attualmente previsto perchè non si potrebbero chiedere anticipi del Trattamento.

Non sarebbe, infatti, più possibile chiedere anticipi per importanti spese mediche o sanitarie, per acquistare casa o per altri motivi personali, e si tratta certamente di un limite, perché renderebbe il capitale accumulato vincolato e accessibile esclusivamente al momento del pensionamento.
 

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