La tassa di successione viene pagata in sede di presentazione della dichiarazione di successione dalle persone che ricevono un’eredità sia patrimoniale che immobiliare. Si calcola sul valore complessivo dell’eredità lasciata dal defunto quindi sul totale dei beni mobili, immobili e diritti immobiliari.
La tassa di successione è un’imposta riservata a coloro che ricevono in eredità un patrimonio sia mobiliare che immobiliare, o un diritto reale devono che devono pagare con la dichiarazione di successione. A patto che la cifra dell’eredità stessa ammonti a un valore ben stabilito. L’imposta venne abolita nel 2001, ma è stata reintrodotta nel 2006. Attualmente è ancora in vigore anche se le novità introdotte nel corso degli anni sono state diverse e alcune rilevanti come l’esonero per gli eredi di presentare la dichiarazione di successione quando l’ammontare dell’eredità non supera i centomila euro.
Il cosiddetto Decreto semplificazioni entrato in vigore nel 2014 non rende più obbligatorio presentare la dichiarazione di successione quando l’eredità, lasciata dal defunto al coniuge e ai parenti in linea retta, ha un valore non superiore a centomila euro e se non comprende beni immobili o diritti immobiliari. Un provvedimento che ha avuto il merito di snellire l’iter burocratico per quello che riguarda le successione di valore modesto. Dal primo gennaio del 2017 poi è diventato obbligatorio pagare questa imposta utilizzando il modello F24.
Ad essere tassabili sono i beni immobili di qualsiasi genere come case, negozi, immobili strumentali, terreni agricoli o edificabili e i beni mobili comprese barche, gioielli, opere d’arte, conti correnti bancari e postali.
Innanzitutto va detto che la denuncia di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro i primi dodici mesi dal decesso della persona. Bisogna presentare il modulo 4 dichiarazione di successione, a meno che il valore dell’eredità non sia al di sotto dei centomila euro e che non vi siano beni immobili o diritti immobiliari. Nel caso in cui la dichiarazione vada presentata è la stessa Agenzia delle Entrate a calcolare la tassa di successione, tenendo in considerazione le franchigie, ossia, le soglie di esonero dall’applicazione dell'imposta che per fortuna sono molto alte: 1 milione di euro. Ecco chi deve pagare la tassa di successione.
Come si calcola la tassa di successione? Bisogna valutare il valore complessivo dell’eredità lasciata dal defunto, per cui su tutti i beni mobili e immobili e diritti immobiliari. Inoltre, per calcolare quanto e se gli eredi devono pagare la tassa, bisogna sempre tenere in considerazione l’intero ammontare del patrimonio e il grado di parentela, in quanto questo dato incide sulla soglia di esonero e sull’aliquota da applicare al calcolo.
Per quanto riguarda le informazioni su quando si deve pagare la tassa di successione bisogna sapere che l’imposta va pagata solo dopo aver presentato all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione di successione.
Infine una rapida panoramica su quelli che sono i beni esclusi dal pagamento della tassa di successione. Troviamo ad esempio i titoli di Stato e quelli di debito pubblico compresi i Buoni del Tesoro, i Certificati di Credito del Tesoro e i Buoni del Tesoro Poliennali. Per le aziende familiari e partecipazioni sociali, le Società di capitali o cooperative o di mutua assicurazione con sede in Italia spetta per le partecipazioni attraverso le quali si acquisisce o si integra il controllo della società, a patto però che per almeno cinque anni gli eredi proseguano l’attività di impresa e o controllino l’impresa o la società stessa.
Tfr e le altre indennità che spettano per diritto agli eredi. Beni culturali sottoposti a vincolo culturale prima della successione, a patto che siano stati adempiuti gli obblighi di conservazione e protezione. Crediti verso lo Stato, enti pubblici territoriali, Inps, Inail. Infine anche i veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico sono esclusi dal pagamento dell’imposta di successione.