Quali sono i due nuovi problemi da risolvere per la liquidazione e pagamento anticipato del Tfr agli statali: ultime notizie e chiarimenti
Quali sono i 2 gravi nuovi problemi per Tfr (Tfs) anticipo statali in attesa della sentenza che potrebbe cambiare tutto? Continua ad essere molto problematica la questione della liquidazione del Trattamento di fine rapporto Tfr (Tfs) ai lavoratori statali e, in attesa di una nuova importante sentenza che potrebbe prevedere modifiche per i pagamenti del trattamento, ecco che si pongono due nuovi problemi. Vediamo di cosa si tratta.
Chi non aveva intenzione di attendere i lunghi tempi previsti dalla legge per la liquidazione del proprio Tfs poteva e può chiederne l’anticipo direttamente a banche convenzionate anche se dal primo febbraio anche l’Inps si sta occupando della liquidazione anticipata del Tfr agli statali. La liquidazione anticipata del Trattamento di fine rapporto prevedeva tassi agevolati sia da banche che da Inps a chi ne presentava richiesta ma oggi, con i tassi aumentati, la convenienza è venuta meno.
L’Inps ha iniziato a liquidare oltre 10mila pratiche di Tfs, trattamento di fine servizio, ai lavoratori dipendenti statali, partendo dai pagamenti dei Tfr ai lavoratori della scuola (circa 2.302 pratiche di liquidazione del trattamento di fine rapporto di insegnanti e personale non docente), per poi proseguire con i pagamenti per i lavoratori della Pubblica amministrazione (che riguardano 5.126 pratiche) e le 534 pratiche di riscatto del Tfs-Tfr e 3.038 riliquidazioni, cioè ricalcoli delle buonuscite.
Possono chiedere l'anticipo del Tfs all'Inps gli iscritti al Fondo Credito (ex Inpdap e pubbliche amministrazioni) ad un tasso di appena l'1%.
E nel frattempo era stata prorogata la convenzione Abi per la liquidazione dell’anticipo del Tfs ai dipendenti statali in maniera agevolata, per permettere ai dipendenti pubblici di avere subito il proprio Tfs senza dover aspettare i lunghi tempi previsti dalla legge e valida solo per importi massimi di 45mila euro e ad un tasso agevolato dello 0,4%.
Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse, dovuto all’attuale andamento economico e dell’inflazione, che ormai superano quasi il 5% non rende più assolutamente conveniente chiedere il pagamento anticipato del proprio trattamento di fine rapporto da parte dei lavoratori dipendenti pubblici.
Le banche che concedono l’anticipo agevolato del Tfs fino a 45mila euro calcolano il tasso finale del finanziamento sommando il rendistato allo spread, sempre pari allo 0,40%, ormai alto, e l’alternativa può essere allora rappresentata dai nuovi prestiti Inps, senza limiti di importo, con un tasso di interesse, come detto, all’1% e tempi di attesa per la liquidazione totale del proprio Trattamento compresi tra i 12 e massimo 24 mesi.
Tuttavia, è bene sapere che possono chiedere il pagamento anticipato del proprio Tfs solo i lavoratori statali iscritti al Fondo Credito, alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali per cui l’anticipo del Tfs da parte dell’Inps per rendere più veloci i relativi pagamenti non può essere richiesto da tutti gli statali ma solo da chi è iscritto a specifici Fondi.
Altro problema per la liquidazione del Tfr-Tfs agli statali sono i tempi di pagamento del trattamento nonostante l'Inps avesse 'promesso' di velocizzarli.
Il problema dei tempi pagamento di Tfr-Tfs agli statali rappresenta ormai da tempo una spinosa questione aperta per cui si attende una svolta anche dalla prossima sentenza attesa dalla Corte Costituzionale.
Le ultime notizie confermano, infatti, che il prossimo 10 maggio la Corte Costituzionale si esprimerà con una nuova sentenza molto attesa sulla legittimità del pagamento differito del Tfr e del Tfs agli statali, per cui oggi si arriva ad attendere anche fino cinque anni per avere la dovuta liquidazione.
Stando alle prime anticipazioni che trapelano, la Corte Costituzionale dovrebbe esprimersi sostenendo l’illegittimità dei pagamenti in tempi così lunghi, ul che significherà che lo Stato dovrà prepararsi a trovare 9 miliardi di euro per pagare i Tfs-Tfr attesi da tempo.
La nuova sentenza della Corte Costituzionale si è resa necessaria dopo nuovi ricorsi presentati, soprattutto alla luce di un’inflazione a due cifre che implica, per ogni anno di ritardo di liquidazione del Trattamento, una svalutazione del pagamento per i dipendenti pubblici.
Troppo lunghi, infatti, al momento i tempi di pagamento del Tfs-Tfr agli statali, che cambiano in base a diversi elementi. I tempi di pagamento del Tfs agli statali sono differenti in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono:
dopo 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio, per andare in pensione;
dopo 24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se per dimissioni volontarie.
Ma sono anche differenti in base all’importo maturato durante il rapporto di lavoro e che può essere suddiviso nei seguenti modi:
in un’unica soluzione se l’importo è pari o inferiore a 50mila euro;
in due rate annuali se l’importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro e se l’importo lordo complessivo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro la liquidazione del Tfs avviene in due rate, la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo;
in tre rate annuali, se l’importo da liquidare è pari o superiore a 100mila euro.