Il cosiddetto Bonus Giorgetti, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, si configura come una misura incentivante volta a trattenere nel mondo del lavoro i dipendenti pubblici e privati che hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata ma preferiscono rimandare l’uscita dal servizio.
L’obiettivo è duplice: da un lato garantire la sostenibilità del sistema pensionistico nazionale, dall’altro valorizzare l’esperienza e la professionalità di chi, pur potendo accedere alla pensione, sceglie di continuare a contribuire attivamente.
Requisiti per accedere al Bonus Giorgetti per i dipendenti statali
Il nuovo bonus è rivolto ai dipendenti pubblici iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) e alle forme sostitutive o esclusive equiparate, che raggiungano entro il 31 dicembre 2025:
- i requisiti per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne);
- o la cosiddetta Quota 103 (62 anni di età e almeno 41 anni di contributi);
- che non siano già titolari di trattamenti pensionistici diretti (ad esclusione dell’assegno ordinario di invalidità).
Come funziona il Bonus Giorgetti
Il meccanismo operativo prevede che, anziché versare la quota contributiva IVS a proprio carico, il lavoratore percepisca direttamente in busta paga l’importo equivalente, che nel settore pubblico corrisponde generalmente all’8,89% della retribuzione lorda.
Questa somma è totalmente esentasse per il periodo di adesione al bonus ed è aggiunta allo stipendio netto mese per mese. La quota IVS a carico del datore di lavoro resta invariata, mantenendo la continuità dell’assicurazione INPS del dipendente.
- Le somme non concorrono a formare il reddito imponibile Irpef.
- Il beneficio parte dal primo giorno del mese dopo quello in cui sorge il diritto a pensione, ma viene rinviato l’accesso
L’erogazione continua finché il lavoratore resta in servizio e decade quando si maturano i normali requisiti richiesti per l'accesso alla
pensione di vecchiaia ordinaria.
L'Inps, con la circolare n.102 del 16 giugno 2025, ha fornito importanti indicazioni sull'applicazione dell'incentivo economico riconosciuto a chi decide di restare a lavoro, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata, e ha anche reso note le date delle decorrenze per l’incentivo. Maturando i requisiti di accesso nel 2025, l’accredito del bonus si ottiene dal momento in cui scatterebbe la pensione maturata, che cambia a seconda della categoria di lavoratori.
Per i dipendenti statali, in particolare, la decorrenza della pensione non può essere anteriore al:
- 2 ottobre 2025 (con pensione a carico della Gestione esclusiva dell’AGO);
- Primo novembre 2025 (con trattamento pensionistico a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO).
Calcolo dell’importo: quanto spetta ai dipendenti statali che posticipano la pensione
Stipendio lordo mensile |
Quota IVS a carico del lavoratore (8,89%) |
Bonus mensile netto |
2.000 € |
177,80 € |
+177,80 € |
2.500 € |
222,25 € |
+222,25 € |
3.000 € |
266,70 € |
+266,70 € |
L’importo annuale può arrivare, a seconda della retribuzione, a
oltre 2.100 euro netti su base annua, in alcuni casi anche 7.000 € secondo stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio. L’incentivo viene riconosciuto in busta paga per tutto il periodo di posticipo fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia. Si segnala che la valutazione dell’importo finale deve tener conto di eventuali variazioni contrattuali e della percentuale effettiva prevista nei comparti pubblici.
Procedura per la richiesta all’INPS e tempi di erogazione del bonus
Per accedere al bonus è richiesta una domanda telematica all’INPS tramite SPID, CIE o CNS:
- Accesso al portale INPS;
- Sezione “Pensione e Previdenza” → “Domanda di pensione” → scelta funzione “Certificati” e verifica requisito per l’incentivo;
- Compilazione dell’apposito modulo di adesione e dichiarazione di rinuncia alla quota di contributo;
- Notifica automatica dell’esito al lavoratore entro 30 giorni e successiva comunicazione al datore di lavoro attraverso il Cassetto previdenziale.
L’erogazione parte dal mese successivo al diritto a pensione.
Vantaggi e svantaggi del posticipo della pensione: impatto su stipendio e pensione futura
- Vantaggi:
- Aumento del netto in busta paga per tutta la durata del posticipo senza aumento dell’imponibile fiscale;
- Possibilità di rivalutazione dei contributi residui versati dal datore di lavoro;
- Mantenimento dei diritti assicurativi e contrattuali.
- Svantaggi:
- Mancato incremento del montante contributivo (la parte non versata dal lavoratore non andrà a computo della pensione futura);
- Possibile riduzione dell’assegno pensionistico a fine carriera calcolata sulla base dei periodi di adesione al bonus, quantificabile in media in qualche decina di euro mensili per anno di adesione;
- Sospensione del beneficio una volta avviata la pensione diretta.
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