Il contesto previdenziale italiano nel 2025 è attraversato da profonde trasformazioni dettate dalla necessità di garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici e adeguare le logiche di uscita dal lavoro alle peculiarità delle carriere moderne.
Una di queste è il bonus Giorgetti 2025, una misura rivolta a chi, pur avendo raggiunto i requisiti per lasciare il lavoro con Quota 103 o in regime anticipato, sceglie di posticipare la pensione.
Cosa prevede il Bonus Giorgetti 2025: normativa, requisiti e funzionamento
Il bonus Giorgetti è l’evoluzione del bonus Maroni. Il provvedimento consente a lavoratori pubblici e privati che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per Quota 103 o per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne e in entrambe i casi a prescindere dall'età anagrafica) di rinviare il pensionamento e ricevere un incentivo in busta paga. Il funzionamento prevede:
- I contributi a carico del lavoratore (9,19% per il privato, 8,85% nel pubblico) non vengono più versati all’INPS, ma accreditati sullo stipendio come voce esentasse.
- Il datore di lavoro continua invece a versare regolarmente la propria quota di contribuzione.
- L’incentivo non concorre a formare il reddito da lavoro dipendente, risultando quindi fiscalmente vantaggioso.
Sono previste "finestre di attesa" prima della fruizione effettiva della pensione: sette mesi per il privato e nove per il pubblico impiego nel caso di Quota 103, tre mesi per la pensione anticipata ordinaria.
- L’esonero dal versamento della quota lavoratore riduce il montante contributivo individuale utile per il calcolo della pensione futura nella parte a sistema contributivo.
- La scelta può essere revocata una sola volta, mentre il diritto decade con l’accesso a pensioni dirette diverse dall’assegno di invalidità o al raggiungimento dei 67 anni.
Destinatari: chi può accedere all’incentivo e quali condizioni occorre rispettare
La platea dei potenziali beneficiari è stata significativamente allargata dalla normativa 2025. Hanno diritto all’incentivo:
- Tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore privato che del pubblico impiego, che raggiungono i requisiti per Quota 103 entro il 31 dicembre 2025 (62 anni di età + 41 anni di contributi).
- Coloro che maturano il diritto alla pensione anticipata ordinaria secondo i parametri attualmente previsti: almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne.
La permanenza in servizio deve avvenire prima del compimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni), non deve essere già stata esercitata la revoca, né devono essere state percepite altre pensioni dirette (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità).
Per i dipendenti pubblici, il limite precedente di 65 anni per la risoluzione del rapporto è stato innalzato a 67 anni, garantendo la possibilità di usufruire del beneficio per un arco temporale più ampio.
Come si richiede e viene erogato il Bonus Giorgetti 2025
L’adesione al bonus richiede una procedura amministrativa chiara, che prevede i seguenti passaggi:
- Verifica preliminare dei requisiti pensionistici tramite i servizi online INPS (“Verifica del requisito per l’accesso all’incentivo al posticipo del pensionamento”), Patronato o Contact Center dedicato.
- Presentazione della domanda tramite il portale telematico, Patronato o Contact Center Multicanale INPS.
- Convalida dei requisiti da parte dell’INPS entro 30 giorni. In caso di esito positivo, la comunicazione è inviata anche al datore di lavoro.
- A partire dalla conferma, il datore di lavoro interrompe il versamento della quota lavoratore e la somma trattenuta viene accreditata in busta paga come importo netto, detassato.
Vantaggi economici e fiscali per chi rimane al lavoro: calcoli e simulazioni pratiche
Il principale interesse verso
il bonus Giorgetti deriva dall’incremento netto della retribuzione per chi sceglie di posticipare il pensionamento. L’entità dell’incentivo dipende da
reddito annuo, età e durata di permanenza in servizio.
Età richiesta |
Reddito annuo lordo |
Quota contributiva in busta paga (netta, detassata) |
Guadagno netto annuale stimato |
62 anni |
40.000 € |
3.676 € |
6.900 € |
66 anni |
40.000 € |
770 € |
1.445 € |
Il vantaggio deriva da:
- Somme ricevute esentasse in busta paga (incremento netto mensile).
- Possibilità di destinare la quota incassata alla previdenza complementare, usufruendo delle relative deduzioni fiscali per compensare parzialmente il minor importo della futura pensione pubblica.
- Mantenimento del posto di lavoro e della relativa posizione assicurativa ai fini di welfare aziendale ed eventuali benefit.
Gli effetti sulla pensione futura: cosa si perde scegliendo il bonus
Nonostante i benefici a breve termine, il bonus Giorgetti comporta una
riduzione del montante contributivo individuale nella componente a sistema contributivo.
- I contributi normalmente versati a carico del lavoratore durante il periodo di adesione non incrementano più la pensione futura.
- Il valore retributivo, legato alle retribuzioni passate, non viene toccato, mentre la parte calcolata secondo il sistema contributivo (introdotto dal 1996) verrà sensibilmente ridotta, in relazione alla durata della fruizione dell’incentivo.
- Proiezioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio mostrano che il saldo positivo si attesta prevalentemente al vantaggio di breve periodo: più lungo è il rinvio della pensione, maggiore è la diminuzione dell’assegno futuro.
Su un arco temporale di pochi anni, la somma netta incassata può superare la perdita pensionistica, ma nel caso di adesioni prolungate è consigliabile effettuare simulazioni per valutarne la convenienza.
Pro e contro del Bonus Giorgetti 2025: analisi completa per lavoratori pubblici e privati
Volendo fare un'analisi dei pro e dei contro del Bonu Giorgetti, 2025, potremmo così riassumerli:
- Pro:
- Incremento immediato dello stipendio, grazie all’accredito della contribuzione IVS lavoratore direttamente in busta paga;
- Detassazione dell’importo: l’incentivo è esente da IRPEF;
- Mantenimento della piena posizione assicurativa ai fini previdenziali e assistenziali;
- Possibilità di utilizzare la somma extra per previdenza integrativa;
- Facoltà di revocare unilateralmente la scelta in ogni momento prima del pensionamento;
- Contro:
- Riduzione progressiva della pensione pubblica, in relazione al periodo di fruizione dell’incentivo: meno contributi versati equivalgono a una quota pensionistica inferiore;
- Convenienza decrescente al crescere dell’età;
- Opzione esercitabile una sola volta nel corso della vita lavorativa;
- Non sempre il vantaggio economico netto supera la perdita previdenziale nel lungo termine.
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