Dodici mesi fa, il portafoglio tipo era improntato alla cautela per effetto di inflazione, dazi e tensioni geopolitiche. Ora, gli addetti ai lavori concordano sull'opportunità di aumentare il peso dell'azionario, pur mantenendo un'attenzione bilanciata al rischio. Secondo Emilio Franco, amministratore delegato di Mediobanca Sgr, «le condizioni macroeconomiche globali tendono a favorire una maggiore esposizione alle azioni rispetto alle obbligazioni». Strategie mirate e una selezione accurata degli asset dominano le scelte degli investitori istituzionali, mentre la crescente diffusione dell'innovazione, guidata dall'IA, contribuisce a rafforzare il clima di maggiore fiducia. La diversificazione resta una regola aurea nella strutturazione dei portafogli, come sottolineato da Roberta Gastaldello (Capital Group): «ogni investimento va valutato all'interno di un quadro globale».
Non esiste una risposta univoca su come investire nel nuovo anno: bilanciare la ricerca del rendimento con la protezione del capitale, sfruttando le prospettive offerte da azioni, obbligazioni, oro, immobili, criptovalute e altre materie prime, rappresenta la strada consigliata dagli esperti più autorevoli.
Scenario globale 2026: rischi, opportunità e sfide per gli investitori
L'attuale contesto internazionale riflette una complessità frutto di tensioni geopolitiche persistenti, oscillazioni valutarie e una crescita economica moderata. Secondo dati diffusi dal FMI, il PIL mondiale è previsto in moderato aumento (+3,1%), guidato principalmente dai mercati emergenti. Tuttavia, a pesare sulle strategie restano le incognite legate a debiti pubblici elevati, pressioni inflazionistiche residue e il permanere dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente.
Gli esperti coinvolti dal sondaggio annuale de L'Economia del Corriere della Sera identificano tra i maggiori rischi per gli investitori:
-
Eccesso di valutazioni nell'ambito tech e IA, possibili bolle speculative
-
Rischio di shock geopolitici improvvisi
-
Volatilità dei mercati obbligazionari per effetto delle politiche delle banche centrali
-
Incertezza nel valore delle valute, in particolare il dollaro
Le opportunità non mancano, soprattutto nei mercati emergenti, che beneficiano degli investimenti produttivi di Cina e India. Secondo
William Davies (Columbia Threadneedle Investments), settori chiave come IT, infrastrutture, energia pulita e healthcare potrebbero rivelarsi motori di crescita su scala internazionale.
Le strategie d'investimento evolvono rapidamente: la convergenza tra mercati pubblici, private market e nuovi strumenti digitali modifica la costruzione dei portafogli. Infine, la resilienza economica dimostrata da USA e UE consente un approccio più bilanciato, ma impone
un monitoraggio costante delle condizioni globali e una personalizzazione delle strategie in base alle proprie esigenze finanziarie.
Azioni: tra bolla tech, IA e nuove rotazioni settoriali
Il dibattito sulla possibile bolla tech è al centro della discussione tra analisti: il comparto legato all'intelligenza artificiale ha segnato una crescita impetuosa dal 2022, ma il rischio di concentrazione è elevato, con pochi titoli che pesano fino al 36% degli indici statunitensi. Giorgio Bensa (Ersel am) rileva che l'interesse per l'AI resta altissimo e non sono da escludere eccessi speculativi. Tuttavia, il mercato ha ancora tratti sani, con investimenti massicci e selezione in atto tra le aziende.
Le principali aziende statunitensi - Alphabet, Amazon, Microsoft - conservano vantaggi grazie alla capacità di autofinanziare lo sviluppo, mentre tra i fornitori tecnologici la selezione avvantaggia realtà solide come Oracle e CrowdStrike. Nei portafogli, si segnala una crescita del peso dell'azionario dal 20% del 2025 al 39% attuale, come evidenziato nelle rilevazioni di Borsa Italiana e nell'analisi di Alberto Villa (Intermonte). “Le azioni - osserva Villa - restano componenti centrali grazie all'apporto dell'economia reale e all'impatto di nuove tecnologie sulla produttività, offrendo protezione dall'inflazione e rendimenti superiori a quelli dei bond”.
Le rotazioni settoriali suggerite dai gestori sono influenzate dai cambi di scenario macroeconomico:
-
Difesa & Data Center: in Europa, le società della difesa emergono per resilienza. L'esempio di Leonardo, Fincantieri o Rheinmetall viene citato come sintesi di solidità e prospettive future, benché esposto a volatilità in caso di risoluzione dei conflitti in corso.
-
Beni di consumo essenziali, Utility e Pharma: Stefano Reali (Pharus am) evidenzia come utility e pharma siano preferibili in fasi di correzione, grazie a crescita stabile degli utili e solidità nei dividendi, con multipli in Europa inferiori del 12% rispetto al mercato.
-
Small & Mid Cap: Matt Mahon (T. Rowe Price) e Luca Simoncelli (Invesco) segnalano opportunità nelle società a bassa capitalizzazione e nella diversificazione geografica verso Europa e Asia.
Lo scenario comporta una selettività crescente, una maggiore disciplina nella gestione delle valutazioni e una continua attenzione allo sviluppo dei trend tecnologici, in particolare nel comparto dell'intelligenza artificiale e della transizione energetica.
Obbligazioni e reddito fisso: strategie in un contesto di tassi in discesa
Il segmento del reddito fisso evolve all'interno di un quadro di tassi in calo. Se nel 2025 la prudenza prevaleva per effetto della stretta monetaria, oggi la discesa dei rendimenti sancisce il ritorno della selettività nell'obbligazionario. Antonella Manganelli (Payden & Rygel Italia) sottolinea la necessità di bilanciare durata e rischio di credito per gestire la volatilità legata ai movimenti inattesi delle banche centrali e all'eventuale deterioramento macroeconomico:
-
Obbligazioni a medio termine: Ritenute da Morningstar e molti strategist la soluzione ideale per la combinazione tra rischio e rendimento, grazie alla minore esposizione a scossoni di mercato rispetto alle lunghe scadenze.
-
Corporate bond: Il peso dei titoli corporate raggiunge il 18% nei portafogli consigliati, ma occorre monitorare gli eventuali rischi di credito specie tra i titoli high yield, dove la compressione degli spread limita il potenziale di upside.
-
Debito mercati emergenti: Flora Dishnica (Pictet am) evidenzia le opportunità offerte dal debito locale dei mercati emergenti, specie in vista di un dollaro più debole.
-
Bond inflation-linked: Mantengono una quota tattica (6%), risultando utili nei portafogli in caso di incremento inatteso dei prezzi al consumo.
Materie prime, oro e asset reali: ruolo di protezione e diversificazione
Asset reali e materie prime svolgono un doppio ruolo nel portafoglio: protezione e opportunità tattica. Gli eventi del passato recente, dalle tensioni geopolitiche all'inflazione, hanno riacceso l'attenzione su queste asset class:
-
Oro: Continua a rappresentare uno degli strumenti più apprezzati per la difesa dai rischi sistemici. Anche nel nuovo ciclo di politiche accomodanti, mantiene la capacità di proteggere il potere d'acquisto nei portafogli più accorti.
-
Materie prime industriali: Rame, alluminio e altri metalli legati all'espansione industriale conservano un ruolo per gli investitori alla ricerca di valorizzazione in fase di crescita economica, pur restando sensibili alla volatilità globale.
-
Immobili e asset reali: Gli immobili a reddito consolidano la propria posizione tra le asset class a maggiore resilienza, grazie alla capacità di offrire flussi stabili e una potenziale difesa dall'inflazione. Secondo diversi esperti internazionali, il mercato statunitense rimane tra i preferiti per chi cerca stabilità e trasparenza nella legislazione immobiliare.
-
Private market: Cresce la componente di investimenti alternativi e infrastrutturali nei portafogli, con una quota media del 7%.
La combinazione fra beni rifugio e materie prime consente così di mitigare la volatilità e garantire un profilo di rischio/rendimento più robusto.
Criptovalute: il nuovo ingresso strutturale nei portafogli consigliati
L'evoluzione più significativa del 2026 riguarda l'ammissione delle criptovalute nei portafogli modello. Secondo lo studio condotto da James Butterfill (CoinShares), la loro presenza come asset alternativo si attesta intorno al 5%, incorporando sia il potenziale di rivalutazione che il valore della tecnologia sottostante.
“La convergenza tra blockchain pubbliche e finanza tradizionale rappresenta una rivoluzione crescente”, spiega Butterfill, specificando che la tokenizzazione degli asset e l'ascesa delle stablecoin sono i trend chiave osservati per il 2026. Elementi come la crescente regolamentazione europea, l'adozione istituzionale e l'integrazione nei prodotti di investimento agiscono da moltiplicatori dell'interesse anche tra operatori più cauti. Nell'asset allocation, le criptovalute fungono da veicolo di diversificazione destinato, secondo diversi esperti, a rimanere in posizione strutturale anche nei portafogli più prudenti.
Allocare il portafoglio nel 2026: consigli pratici dai principali esperti
Il confronto tra i 54 specialisti internazionali intervistati da L'Economia del Corriere della Sera rivela una composizione tipo che può essere riassunta nella seguente tabella:
|
Asset Class
|
Peso (%)
|
|
Azioni
|
39
|
|
Obbligazioni governative
|
15
|
|
Corporate bond
|
18
|
|
Obbligazioni inflation-linked
|
6
|
|
Asset privati & immobiliari
|
7
|
|
Materie prime (incluso oro)
|
5
|
|
Criptovalute
|
5
|
|
Liquidità
|
5
|
L'approccio suggerito è centrato su:
-
Diversificazione geografica e settoriale: Ridurre la concentrazione, specialmente nell'ambito della tecnologia USA, optando per opportunità in Europa, mercati emergenti e comparti ciclici come industria e consumi.
-
Bilanciamento tra rischio e rendimento atteso: Un mix flessibile tra asset risk-on e soluzioni difensive consente di prepararsi sia a scenari di crescita che a eventuali shock.
-
Gestione attiva e revisione periodica: Secondo Giorgio Broggi (Moneyfarm), è consigliabile evitare di inseguire i trend di breve termine e invece «prepararsi a una serie di risultati possibili» tramite una revisione costante dell'allocazione.
-
Selezione qualitativa: L'accento sulla qualità e sulla sostenibilità delle società resta centrale per tutti, come sostiene Roberta Gastaldello di Capital Group.
-
Integrazione tematiche sostenibili e megatrend: Energias rinnovabili, salute e infrastrutture digitali complementano strategie più tradizionali.
Adottare criteri di allocazione coerenti con gli obiettivi personali e con il ciclo di vita dell'investitore è quindi la linea maestra, tanto nella gestione del rischio quanto nello sfruttamento delle potenziali opportunità offerte da ciascuna asset class.
Leggi anche