Come si contano correttamente i periodi delle finestre mobili per le pensioni 2025, per quali forme di uscita valgono e per chi: i calcoli
Come si contano correttamente i giorni per calcolare le finestre per le pensioni 2025? Le finestre mobili per andare in pensione rappresentano quel periodo di tempo che intercorre tra la maturazione dei requisiti di pensione, in base alla forma pensionistica scelta, e la decorrenza della pensione effettiva. Non sono, però, previste per tutte le tipologie di uscita.
Per esempio, per andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi non è richiesta alcuna finestra e la domanda può essere presentata all’Inps qualche mese prima della maturazione del requisito di uscita. Ma il discorso cambia per la pensione anticipata ordinaria o altre forme di uscita prima.
I tre mesi di finestra si calcolano dal mese successivo a quello di maturazione dei requisiti previsti e nel calcolo dei tre mesi rientrano tutte le giornate di un mese, compresi cioè il sabato e la domenica, così come i festivi, e non solo i giorni effettivamente lavorativi.
Per la pensione anticipata è anche necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente, mentre non è richiesta la cessazione dell’attività svolta come lavoratore autonomo.
Ciò significa che si devono presentare le dimissioni al datore di lavoro una volta accertato di aver raggiunto i requisiti contributivi e alla data effettiva di cessazione del lavoro si può presentare la domanda di pensione all’Inps.
Quindi, per riassumere, prima si devono maturare i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, poi si devono presentare le dimissioni a lavoro e, infine, si può presentare la domanda di uscita prima della finestra mobile.
Una volta trascorso poi il periodo delle finestre, per i lavoratori privati iscritti a tutte le gestioni la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo ai tre mesi di finestra mentre per lavoratori pubblici iscritti a gestioni esclusive la pensione decorre dal primo giorno successivo alla finestra.
Per chi decide di andare in pensione prima nel 2025 con la quota 103, a 62 anni di età e con 41 anni di contributi, per la pensione effettiva deve attendere le finestre mobili che sono due in questo caso:
Come spiegato dall’Inps, la domanda per andare in pensione con la quota 103 può essere presentata direttamente online alla maturazione dei requisiti e prima della decorrenza della finestra attraverso il servizio ‘Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci’, accedendo all’area tematica e selezionando la voce ‘Nuova prestazione pensionistica’, o contattando il numero verde dell’Ente o rivolgendosi a Caf o Patronati
Anche per andare in pensione con l’opzione donna nel 2025 a 61 anni (o a 60 o 59 anni) sono previste due finestre specifiche, dal momento in cui si maturano i requisiti.
Le lavoratrici dipendenti (sia pubbliche che private) e autonome per andare definitivamente in pensione devono anche in tal caso prima presentare le dimissioni a lavoro, poi presentare la domanda di uscita e, infine, attendere, rispettivamente, dodici mesi e diciotto mesi, che si calcolano a partire dal momento di raggiungimento dei requisiti richiesti.
Per fare un esempio, una lavoratrice dipendente che soddisfa i requisiti (età e contributi) a dicembre 2024 può ottenere il primo assegno pensionistico a partire da gennaio 2026.
Queste finestre di attesa non si applicano alle lavoratrici del comparto scolastico o degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), per cui è invece prevista una finestra unica di accesso rispettivamente dal primo settembre e dal primo novembre.