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Irpef e taglio cuneo fiscale non saranno ancora strutturali nel 2025 come si dice, ma avranno durata limitata. Facciamo chiarezza

di Marianna Quatraro pubblicato il
Irpef taglio cuneo

Quali sono le reali intenzioni e le prospettive di lavoro del governo sulla revisione dell’Irpef e il taglio del cuneo fiscale da rendere strutturali: i chiarimenti

Con la presentazione del Piano Strutturale di Bilancio inviato al Parlamento in vista della nuova Manovra Finanziaria 2025, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha chiaramente annunciato le misure prioritarie per famiglie e lavoratori su cui il governo ha intenzione di lavorare.

E ha fatto chiarezza anche sulle modifiche che si preparano per l'ulteriore revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi e per il taglio del cuneo fiscale per aumentare gli stipendi del ceto medio.

  • Nuova Irpef e taglio cuneo fiscale non saranno ancora strutturali subito nel 2025 come si dice
  • I chiarimenti sui tempi e le prospettive di lavoro 

Nuova Irpef e taglio cuneo fiscale non saranno ancora strutturali subito nel 2025 come si dice

La revisione delle aliquote Irpef annunciata dal governo ancora una volta per il prossimo anno, che prevede soprattutto un aumento della soglia della no tax area e la revisione dell’aliquota del secondo scaglione di reddito, rendendola più vantaggiosa (si abbasserebbe dal 35 al 33%), e la conferma del taglio del cuneo fiscale fino al 7%, non saranno ancora misure strutturali per sempre ma probabilmente in vigore solo per il 2025.

Si tratta di una affermazione decisamente differente da quanto riportato nelle ultime settimane, quando sembrava che tali interventi, se approvati con la prossima Manovra 2025, sarebbero rimasti in vigore per sempre.

Ci saranno, invece, se confermati, solo il prossimo anno, così come modulati, per poi essere nuovamente prorogati, a seconda dell’andamento di conti e spesa.

I chiarimenti sui tempi e le prospettive di lavoro 

In realtà, il governo Meloni ha annunciato certamente la volontà di rendere strutturale sia il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti fino al 7% per chi ha redditi annui fino a 25mila lordi e al 6% per i redditi fino a 35mila euro lordi annui, e sia la riduzione delle aliquote Irpef, ma non subito.

Per farlo in maniera definitiva e per sempre è necessario che siano disponibili tutte le risorse economiche necessarie e perché ciò accada è innanzitutto sanare i conti pubblici del Paese e colmare il deficit.

Questo è il motivo per cui tali interventi potrebbero essere spalmati in qualche anno prima di diventare strutturali. 

Probabilmente lo saranno già a partire dal 2026, 2027, considerando le dichiarazioni dello stesso ministro Giorgetti, secondo cui l'esecutivo punta a portare il rapporto deficit/pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026 e l’Italia fuori dalla procedura Ue per deficit eccessivo, in modo da definire nei prossimi anni Manovre più espansive e con interventi definitivi, proprio come il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti e l’Irpef sui redditi più vantaggiosa. 


 

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