Chi e come potrà andare in pensione con soli 5 anni di lavoro e contributi e quanto potrà arrivare a prendere ogni mese
Chi può avere una pensione di 750 euro avendo lavorato solo 5 anni? Si va verso un futuro pensionistico che non si prospetta certamente rosea, né per quanto riguarda i tempi di uscita, considerando che con il ripristino del sistema di adeguamento dell’età pensionabile all’aumento dell’aspettativa di vista, i requisiti per lasciare il lavoro aumenteranno (se tale meccanismo non sarà definitivamente bloccato), né per gli importi delle pensioni.
Le stime in merito parlano, infatti, di futuri assegni molto esigui, risultato di introduzione a regime del solo metodo contributivo per il calcolo della pensione finale, carriere discontinue, precariato e stipendi bassi. Eppur ci sono piccole notizie che potrebbero esser di conforto, seppur in maniera molto lieve.
Stando a quanto emerso da recenti simulazioni e studi, a partire dal 2040, per il passaggio al totale sistema contributivo per il calcolo dell’assegno pensionistico, si potrà raggiungere la pensione anche con soli cinque anni di versamenti.
Il sistema contributivo si basa sull’importo complessivo di tutti gli effettivi contributi versati nel corso della propria carriera e sul coefficiente di trasformazione, che varia in base all’età del pensionamento.
E’ ben differente dal retributivo, che si basava soprattutto sugli stipendi percepiti negli ultimi anni di lavoro, generalmente i più alti della carriera che permettevano di ricevere trattamenti decisamente più vantaggiosi, e dal misto, una combinazione di calcolo retributivo e contributivo.
Considerando solo il contributivo, per esempio, chi percepisce uno stipendio lordo annuo di 20.000 euro per cinque anni, versa circa 33.000 euro complessivi (pari al 33% dello stipendio lordo). A 71 anni, applicando il coefficiente di trasformazione attuale del 6,655%, la pensione mensile sarà di circa 183 euro lordi.
Così calcolati, gli assegni mensili si prospettano generalmente molto bassi, ma ricorrendo a strumenti assistenziali e previdenziali, si potrà raggiungere un importo mensile che consentirà di vivere relativamente bene, quanto meno sufficiente per affrontare le diverse spese dovute.
Le misure di sostegno a cui si potrà ricorrere per avere un importo mensile dignitoso una volta in pensione prevedono innanzitutto l’assegno sociale, ex pensione sociale.
Si tratta di un importo integrativo che viene riconosciuto a chi raggiunge i 67 anni di età (requisito anagrafico oggi richiesto per la pensione di vecchiaia) e che quest’anno 2025 è di 538 euro al mese.
Considerando l’assegno pensionistico prima calcolato di 183 euro, sommato ai 538 euro attualmente previsti di assegno sociale ma che aumenteranno di qualche euro all’anno considerando la rivalutazione che si applica, si potrà arrivare comunque ad avere circa 720 euro al mese.
Dopo i 70 anni è prevista un’ulteriore integrazione, l’incremento al milione, che viene riconosciuto esclusivamente a chi ha redditi molto bassi e che permetterà di arrivare ad avere fino a 750 euro al mese, pur avendo accumulato solo 5 anni di contributi.