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Pensioni e Tfr-Tfs, gli interventi e le modifiche in Parlamento richieste dalla Lega e Salvini

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni modifiche Lega

Quali sono le posizioni della Lega sulle modifiche per le pensioni pensate per la prossima Manovra e gli ulteriori interventi richiesti

Quali sono le modifiche per le pensioni su cui punta la Lega in vista della definizione della Manovra finanziaria 2025 ufficiale entro la fine dell’anno? La previdenza diventa il terreno di discussione della nuova Manovra. Dopo le novità approvate, la Lega si dice, infatti, insoddisfatta e tramite il vicepremier Salvini e il sottosegretario Durigon torna a rilanciare su ulteriori interventi.

  • Quali sono gli interventi sulle pensioni su cui punta il vicepremier Salvini  
  • Le modifiche per una maggiore flessibilità in uscita e il futuro della Quota 41

Quali sono gli interventi sulle pensioni su cui punta il vicepremier Salvini  

Dopo il via libera alla riconferma, ancora per tutto il 2025, di quota 103, ape sociale e opzione donna per permettere di andare in pensione prima a determinate categorie di persone, il vicepremier, Matteo Salvini, è tornato a rilanciare su ulteriori interventi che siano di concreto superamento dell’attuale Legge Fornero.

Si sa che da sempre l’obiettivo della Lega è questo, rivedere completamente l’attuale riforma pensionistica ma non è al momento ancora un piano fattibile, considerando che mancano le risorse economiche necessarie per farlo e che la legge sulle pensioni in vigore nel nostro Paese sembrerebbe l’unica ora, come sottolineato anche dall’Ue, in grado di garantire sostenibilità finanziaria, pur nella sua rigidità.

Salvini ha anche parlato dell'impegno ad aiutare chi prende redditi bassi per permettere una vita dignitosa a tutti.

Le modifiche per una maggiore flessibilità in uscita e il futuro della Quota 41

A fare eco a Salvini sulle modifiche alle pensioni ancora necessarie e fattibili eventualmente nella prossima Manovra c’è il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che auspica una maggiore flessibilità in uscita, una riforma più equa nei prossimi anni nonché un miglioramento già nella Manovra sulla previdenza integrativa. 

Nel testo approvato dal Governo non si fa alcun riferimento, come era stato annunciato, all'introduzione di un nuovo semestre di silenzio assenso per la destinazione del Tfr-Tfs nei fondi pensione né alla possibilità di utilizzare i fondi integrativi per l'assegno necessario per chi rientra nel sistema contributivo e vuole andare in pensione prima rispetto ai 67 anni normalmente richiesti.

Non appoggia, inoltre, l’eventualità di aumentare da 3 a 6-7 mesi le finestre di uscita per chi va in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), perché si allungherebbe troppo il momento dell’uscita, arrivando a 43 anni e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne.

Rilancia, infine, sulla quota 41 ma con un ricalcolo contributivo, anche se, verosimilmente, anche quest’anno tale proposta non sarà approvata come novità ufficiale per le pensioni 2025. 

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