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Prendo 500-1200 euro di pensione e non riesco ad arrivare a fine mese, cosa possa fare? Le 4 soluzioni reali

di Marianna Quatraro pubblicato il
pensione bassa aumentare

Quali sono le reali soluzioni che permettono di vivere bene se si prende una pensione bassa tra 500 e 1.200 euro: i chiarimenti

Come fare ad aumentare concretamente una pensione bassa tra 500-1.200 euro che non permette di arrivare a fine mese? La maggior parte dei pensionati italiani percepisce assegni mensili medio-bassi che in tantissimi casi non permettono di vivere dignitosamente e tranquillamente. E spesso ci si chiede cosa si potrebbe fare per migliorare la propria situazione. 

  • Vendere una casa con la nuda proprietà
  • Verificare le maggiorazioni e le indennità a cui si ha diritto
  • Verificare a quali bonus si può avere diritto
  • Continuare a lavorare anche dopo la pensione 


Vendere una casa con la nuda proprietà

Una prima soluzione che permette concretamente di aumentare le proprie entrate se si prende una pensione bassa tra 500 e 1.200 euro è vendere una casa con la nuda proprietà, chiaramente se si è in possesso di una abitazione. E si tratta di una operazione a cui ormai sempre più persone ricorrono.

Si tratta di una forma di proprietà privata che non prevede per chi effettua l’acquisto il diritto reale di godimento del bene. 

Tradotto in termini pratici, chi vende una casa con la nuda proprietà, ne acquisisce la piena proprietà solo quando l’usufruttuario muore. Se, dunque, un pensionato è in difficoltà economica, può vendere casa, usufruire del ricavato della vendita per avere maggiori risorse economiche a disposizione e continuare comunque a viverci da usufruttuario. 

Verificare le maggiorazioni e le indennità a cui si ha diritto

Un’altra soluzione per aumentare la propria pensione tra 500 e 1.200 euro che non permette di arrivare a fine mese verificare se si ha diritto a maggiorazioni sulla pensione. 

Chi percepisce, infatti, pensioni troppo basse, fino a 700-800 euro, può aumentarla innanzitutto con la quattordicesima, che viene pagata però solo per una mensilità in estate, a luglio.

Hanno diritto, per legge, ad avere la mensilità aggiuntiva i pensionati che abbiano compiuto almeno 64 anni di età e con un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo e che siano già titolari di pensione di vecchiaia, di pensione anticipata (a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), di pensione di invalidità o di inabilità e di pensione ai superstiti;

Ma ci sono una serie di indennità e altre maggiorazioni che si possono ottenere in diverse modalità e se si appartiene a specifiche categorie di persone. 

E’, infatti, possibile richiedere le indennità speciali che possono aumentare le pensioni come:

  • assegno mensile di invalidità parziale, prestazione economica riconosciuta a soggetti con invalidità civile riconosciuta compresa tra il 74% e il 99%;
  • pensione di inabilità per invalidità totale, che spetta ai soggetti con una invalidità civile totale, al 100%;
  • indennità di accompagnamento, che spetta a soggetti mutilati o invalidi totali a cui è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita;
  • indennità di frequenza, prestazione economica, che viene erogata previa presentazione di apposita domanda, a sostegno dell’inserimento scolastico e sociale dei ragazzi con disabilità fino al compimento del 18esimo anno di età;
  • indennità speciale ciechi parziali, per soggetti riconosciuti, appunto, ciechi parziali;
  • pensione per ciechi parziali, che viene pagata a chi ha una cecità parziale, con un residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi con eventuale correzione;
  • pensione per ciechi assoluti, spettante ai soggetti maggiori di 18 anni ai quali sia riconosciuta una cecità assoluta;
  • indennità di accompagnamento per ciechi assoluti;
  • indennità di comunicazione per sordi, che spetta ai soggetti ai quali sia stata riconosciuta una sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva, fino ai 12 anni, che abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato.
Si può aumentare la propria pensione anche chiedendo l’integrazione al trattamento minimo, che spetta a condizione che il soggetto abbia specifici requisiti reddituali tali da non garantirgli una vita dignitosa. Per il 2025 l'importo del trattamento minimo è di 603,40 euro. 

Verificare a quali bonus si può avere diritto

In alternativa alle maggiorazioni, o in aggiunta alle stesse, i pensionati che percepiscono bassi assegni mensili possono anche informarsi sui diversi bonus, sia nazionali che comunali, in vigore e a cui si può accedere rispettando determinate condizioni e requisiti, come il bonus affitti, o la social card, o i bonus sociali per il pagamento delle bollette.

Continuare a lavorare anche dopo la pensione 

Quando si va in pensione ma si percepisce un trattamento basso che non permette di vivere bene, è anche possibile tornare a lavorare.

La legge ammette, infatti, il cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro, senza alcun limite, a meno che non si esca con una delle forme di uscita anticipata sperimentali in vigore.

Quando, però, si decide di tornare a lavorare per guadagnare di più rispetto alla sola pensione, è sempre bene prestare poi attenzione alla somma dei redditi, perché vi si pagano le tasse e, più alto è il reddito complessivo annuo, più si pagherebbe di tasse. 

Il consiglio è, quindi, quello di lavorare ma cercare di rimanere in determinati limiti reddituali per evitare di pagare molte tasse in più. 

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