milioni pensioni nessun aumento Marzo tutto 2023
Perché milioni di pensionati non riceveranno alcun aumento dei propri importi mensili nel 2023: cosa prevedono norme in vigore e chiarimenti
Quali sono le tante milioni di pensioni che non riceveranno nessun aumento nè a Marzo nè per tutto il 2023? Mentre sono tantissimi i pensionati che attendono i pagamenti delle pensioni di marzo per poter finalmente avere gli aumenti annunciati per effetto della nuova rivalutazione pensionistica 2023, milioni di italiani avranno un’amara sorpresa.
Per molti pensionati, infatti, non è previsto alcun aumento e né per il prossimo mese di marzo né per tutto il resto dell’anno. Non si tratta, dunque, di aumenti da attendere e che saranno pagati in ritardo: a milioni di italiani non arriverà alcun aumento sulla pensione. Cerchiamo di seguito di capirne i motivi.
I milioni di pensionati che non riceveranno alcun aumento delle pensioni né a marzo e né per tutto il resto del 2023 sono coloro che sono usciti primi dal lavoro con diverse attuali forme di pensione anticipata.
Stiamo parlando, cioè, di coloro che sono andati in pensione prima con:
Le tipologie di pensioni sopra riportate non aumenteranno a marzo e neppure per tutto il 2023 perché non sono soggette a rivalutazione. Secondo le leggi in vigore, infatti, devono essere per legge rivalutate automaticamente ogni anno le seguenti prestazioni:
Le pensioni si rivalutano ogni anno sulla base dell'indice medio dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Gli indici mensili, la media annuale e la percentuale di variazione sono calcolati dall'Istat che li comunica al Ministero dell'Economia e stabilisce annualmente l’indice di perequazione automatica.
I pensionati che riceveranno a marzo aumenti degli importi, compresi gli arretrati dei mesi gennaio e febbraio, avranno un ricalcolo dei trattamenti su indice al 7,3% ma non sarà pieno per tutti al 7,3%.
Chi ha, infatti, avuto l’anticipo al 25 della rivalutazione pensionistica da ottobre a dicembre, avrà una pensione rivalutata al 5,3%, mentre il ricalcolo delle altre pensioni avviene sulle percentuali diverse in base alla fascia di reddito di appartenenza e che sono del: