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Pace contributiva pensioni 2025 in scadenza il 31 dicembre. I 2 vantaggi da considerare e la proroga nel 2026 che non ci sarà

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pace contributiva pensioni 2025 31 dicem

C'è ancora tempo fino al 31 dicembre per aderire alla pace fiscale contributiva e ottenere i vantaggi derivanti: per il prossimo anno la misura, al momento, non è stata prorogata

L’opportunità di recuperare periodi senza copertura contributiva per migliorare la propria posizione previdenziale resta disponibile solo fino al 31 dicembre 2025. Questa misura, introdotta per rispondere alle esigenze dei cosiddetti "contributivi puri", riguarda chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995 e consente di riscattare i vuoti contributivi maturati nella propria carriera lavorativa. Prossimi alla scadenza, lavoratrici e lavoratori interessati hanno tempo limitato per valutare l’adesione, poiché attualmente non è stata predisposta una proroga per l’anno successivo. 

Che cos’è la pace contributiva e chi può beneficiarne nel 2025

La pace contributiva per la pensione è un’agevolazione temporanea che offre la possibilità di riscattare fino a cinque anni di periodi scoperti da versamenti previdenziali, anche non continuativi, all’interno di precisi limiti temporali. I destinatari sono esclusivamente coloro che rientrano nella definizione di "contributivo puro", ossia chi non ha anzianità contributiva prima del 1° gennaio 1996. Più in dettaglio:

  • Lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e relative gestioni sostitutive o esclusive;
  • Gestione separata;
  • Gestioni speciali per lavoratori autonomi.
È richiesto che sia stato versato almeno un contributo in una gestione obbligatoria. Sono, inoltre, ammessi i superstiti di iscritti, per incrementare le posizioni assicurative dei deceduti. Non può accedere chi è già titolare di una pensione diretta in qualsiasi gestione obbligatoria, né chi presenta contribuzione anteriore al 1° gennaio 1996; in caso contrario, l’operazione di riscatto viene annullata d’ufficio con restituzione delle somme senza interessi. 

I periodi riscattabili e i limiti temporali della misura

La soluzione permette di coprire esclusivamente periodi privi di contributi che:

  • Sono compresi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023;
  • Si trovano tra il primo e l’ultimo contributo effettivo versato nella propria storia contributiva;
  • Non consistono in periodi già protetti da contribuzione obbligatoria, figurativa, volontaria o da riscatto.
La durata massima ammissibile al riscatto è di cinque anni complessivi, anche non consecutivi. Non risultano inclusi i periodi precedenti al primo rapporto di lavoro con versamento effettivo né quelli relativi a periodi obbligati da contribuzione, anche se questa fosse prescritta. Si esclude, infine, la possibilità di copertura per periodi in cui si potrebbe accedere a strumenti diversi, come il riscatto della laurea, compatibile tuttavia per periodi differenti tramite un’adeguata strategia previdenziale.

Calcolo dell’onere, modalità di versamento e deducibilità fiscale

Per chi sceglie di aderire alla pace contributiva, l’onere si determina applicando l’aliquota contributiva IVS in vigore nella gestione di appartenenza alla retribuzione imponibile dei dodici mesi precedenti la domanda. Il meccanismo segue la logica contributiva, cioè è proporzionale all’ultimo livello reddituale dichiarato:

Retribuzione annua di riferimento Aliquota contributiva applicata Costo annuo del riscatto
22.000€ 33% 7.260€
25.000€ 33% 8.250€

Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o essere rateizzato fino a un massimo di 120 mensilità senza interessi, con una rata minima di 30 euro. La rateizzazione decade qualora i contributi riscattati debbano essere utilizzati per liquidare una prestazione pensionistica immediata.
Dal punto di vista fiscale, l’intero importo versato è deducibile al 100% dal reddito complessivo nella dichiarazione dei redditi. La misura attuale non permette più la detrazione del 50% dall’imposta lorda, come previsto in versioni precedenti dell’istituto.

Domanda di accesso: come presentarla e quali requisiti verificare

L’accesso avviene esclusivamente tramite domanda telematica all’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, le pratiche possono essere gestite tramite patronati o operatori abilitati. Nel modulo va specificato con accuratezza il periodo per cui si richiede il riscatto, che sarà poi soggetto a verifica dettagliata da parte dell’ente previdenziale. I passaggi da tenere presenti sono:

  • Controllare di non avere anzianità contributiva anteriore al 1996;
  • Verificare che ciascun periodo richiesto sia effettivamente privo di copertura contributiva;
  • Confermare che l’eventuale domanda venga presentata entro il 31 dicembre 2025;
  • Indicare periodi che rientrano nei limiti temporali ammessi

I due principali vantaggi: pensione anticipata e aumento dell’assegno pensionistico

L’adesione permette di usufruire di due vantaggi concreti:
  • Anticipo del diritto alla pensione: grazie al recupero dei periodi di vuoto è possibile maturare più rapidamente i requisiti di anzianità contributiva, riducendo così l’attesa per l’accesso al trattamento;
  • Incremento dell’assegno pensionistico: i periodi riscattati vengono valutati sia ai fini del raggiungimento del diritto, sia per il calcolo della misura della pensione. La somma versata incide positivamente sull’importo mensile percepito alla fine della carriera lavorativa.
Oltre ai benefici diretti in termini di requisiti e importo, il meccanismo offre una piena deducibilità fiscale, trasformando una spesa in un’opportunità di ottimizzazione contributiva e finanziaria. 


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