C'è ancora tempo fino al 31 dicembre per aderire alla pace fiscale contributiva e ottenere i vantaggi derivanti: per il prossimo anno la misura, al momento, non è stata prorogata
L’opportunità di recuperare periodi senza copertura contributiva per migliorare la propria posizione previdenziale resta disponibile solo fino al 31 dicembre 2025. Questa misura, introdotta per rispondere alle esigenze dei cosiddetti "contributivi puri", riguarda chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995 e consente di riscattare i vuoti contributivi maturati nella propria carriera lavorativa. Prossimi alla scadenza, lavoratrici e lavoratori interessati hanno tempo limitato per valutare l’adesione, poiché attualmente non è stata predisposta una proroga per l’anno successivo.
La pace contributiva per la pensione è un’agevolazione temporanea che offre la possibilità di riscattare fino a cinque anni di periodi scoperti da versamenti previdenziali, anche non continuativi, all’interno di precisi limiti temporali. I destinatari sono esclusivamente coloro che rientrano nella definizione di "contributivo puro", ossia chi non ha anzianità contributiva prima del 1° gennaio 1996. Più in dettaglio:
La soluzione permette di coprire esclusivamente periodi privi di contributi che:
Per chi sceglie di aderire alla pace contributiva, l’onere si determina applicando l’aliquota contributiva IVS in vigore nella gestione di appartenenza alla retribuzione imponibile dei dodici mesi precedenti la domanda. Il meccanismo segue la logica contributiva, cioè è proporzionale all’ultimo livello reddituale dichiarato:
| Retribuzione annua di riferimento | Aliquota contributiva applicata | Costo annuo del riscatto |
| 22.000€ | 33% | 7.260€ |
| 25.000€ | 33% | 8.250€ |
Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o essere rateizzato fino a un massimo di 120 mensilità senza interessi, con una rata minima di 30 euro. La rateizzazione decade qualora i contributi riscattati debbano essere utilizzati per liquidare una prestazione pensionistica immediata.
Dal punto di vista fiscale, l’intero importo versato è deducibile al 100% dal reddito complessivo nella dichiarazione dei redditi. La misura attuale non permette più la detrazione del 50% dall’imposta lorda, come previsto in versioni precedenti dell’istituto.
L’accesso avviene esclusivamente tramite domanda telematica all’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, le pratiche possono essere gestite tramite patronati o operatori abilitati. Nel modulo va specificato con accuratezza il periodo per cui si richiede il riscatto, che sarà poi soggetto a verifica dettagliata da parte dell’ente previdenziale. I passaggi da tenere presenti sono: