Le posizioni dei sindacati sulle nuove misure per gli statali tra aumenti dell'età pensionabile e tempi di pagamento troppo lunghi del Tfr-Tfs: occorrono modifiche per evitare ulteriori penalizzazioni
Le recenti variazioni introdotte nel sistema previdenziale del pubblico impiego segnano una svolta significativa per molte categorie di lavoratori, soprattutto per chi è iscritto alle gestioni Cpdel, Cps, Cpi e Cpug. L’orientamento legislativo, in risposta alle esigenze di sostenibilità della spesa pubblica, ha portato a modifiche dei requisiti per l'accesso alla pensione e ha introdotto nuove penalizzazioni economiche.
Cambia il limite ordinamentale di età per il collocamento a riposo dei dipendenti pubblici per gli iscritti alle gestioni Cpdel, Cps, Cpi e Cpug, precedentemente fissato a 65 anni, salito a 67 anni.
Questa nuova soglia uniforma di fatto il settore pubblico a quello privato, lasciando tuttavia ai lavoratori la facoltà, e non più l’obbligo, di permanere in servizio fino al raggiungimento dei 67 anni, e in taluni casi fino a 70 anni se ricorrono specifiche condizioni di competenza ed esperienza.
Il 25 agosto 2025, con il messaggio n. 2491 l’Inps ha confermato l’applicazione dei tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici che andranno in quiescenza prima dei 67 anni. L’impatto del provvedimento, documentato dai dati tecnici dell’Ufficio Politiche previdenziali della Cgil, è immediato: su una retribuzione annua di 30mila euro, il taglio va da 927 a 6.177 euro l’anno, a seconda dell’anno di inizio contribuzione.
Per chi guadagna 50mila euro si sale da 1.545 a 10.296 euro, mentre a quota 70mila si arriva a una perdita annuale tra i 2.163 e i 14.415 euro. A regime, il taglio complessivo stimato per la platea coinvolta è pari a 33 miliardi di euro.
Questa misura è stata giustificata dall’Esecutivo come necessaria per il riequilibrio finanziario del comparto, ma rappresenta una penalizzazione effettiva, poiché prolunga il tempo durante il quale il lavoratore resta privo sia di stipendio che di pensione.
Di seguito uno schema riepilogativo sui principali elementi che influenzano l’importo della pensione per gli statali:
Fattore | Impatto |
Allungamento finestra Fornero | Ritardo nell’accesso alla pensione e mesi senza reddito |
Taglio dei coefficienti di trasformazione | Assegno pensionistico più basso |
Prevalenza componente contributiva | Maggiore aleatorietà dell’importo finale |
Tanto quanto sono state penalizzate le pensioni degli statali, tanto è penalizzata la gestione del Tfr-Tfs degli statali. Il trattamento di fine rapporto (TFR) e il trattamento di fine servizio (TFS) costituiscono, per i lavoratori pubblici, uno dei principali strumenti di garanzia economica a conclusione della carriera lavorativa. Tuttavia, una delle criticità più segnalate riguarda i tempi di liquidazione, che spesso risultano eccessivamente lunghi rispetto alla formula utilizzata per i lavoratori del settore privato.
Nel comparto pubblico, l’erogazione del TFR/TFS avviene generalmente con differimento rispetto alla data effettiva di accesso alla pensione. I tempi di attesa, in generale, possono arrivare fino a 5 anni, oscillando tra 12 e 27 mesi a seconda della motivazione dell’uscita: dimissioni volontarie, pensionamento, fine contratto o altri casi previsti dalla normativa.
In alcune fattispecie, particolarmente per chi rientra nelle gestioni Casse amministrate dal Tesoro (Cpdel, Cps, Cpi, Cpug), le tempistiche possono dilungarsi fino a tre anni per la liquidazione completa delle somme spettanti. In particolare, i tempi previsti sono i seguenti:
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato un’opposizione netta e articolata sia rispetto alle penalizzazioni sul trattamento pensionistico, sia ai prolungati tempi di attesa per la liquidazione del TFR e del TFS.
Gli argomenti portati avanti si concentrano sull’iniquità delle misure adottate che, a loro avviso, incidono in modo sproporzionato su una sola categoria, contribuendo a creare una disparità di trattamento rispetto al settore privato.
Come sottolineato dai sindacati, le penalizzazioni subite dagli statali sono soprattutto: