Penalita guadagni partite iva pensioni eliminate contraddizioni
Cancellare le penalità sui guadagni di partite Iva, professionisti e pensionati per una maggiore equità fiscale: ma restano ancora diverse contraddizioni
Quali penalità saranno eliminate su guadagni partite iva e professionisti e importi pensioni? Eliminare le penalità per guadagni di partite Iva, professionisti e pensionati con la nuova riforma del fisco che, attraverso la revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, punta a raggiungere una equità fiscale che dovrebbe culminare, fino a fine legislatura, con una flat tax per tutti.
Il primo passo è la revisione delle aliquote Irpef che il governo Meloni vuole ridurre dalle attuali quattro a tre. Tuttavia, pur nel piano di una volontà di equità fiscale e di intenzione di eliminare tutte le penalità sui guadagni sono molte le contraddizioni che ancora rimangono.
Con queste tre nuove aliquote Irpef, i vantaggi maggiori sarebbero per la fascia di reddito medio-alta tra i 15 e i 30mila euro circa, permettendo di ottenere aumenti dei guadagni di circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a700-1.200 euro per redditi più altri, dai 3.800-4mila euro in su.
L’altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo che inciderà sui guadagni degli italiani prevede le seguenti nuove aliquote:
Con particolare riferimento alle partite Iva e ai professionisti, bisogna sottolineare che le nuove aliquote Irpef cambieranno i guadagni di chi ha una partita Iva ordinaria, cercando di eliminare le penalizzazioni che si solito chi ha la partita Iva subisce in termini di tassazione e costi sui guadagni, considerando che i professionisti con Partita Iva devono pagare oltre l’Irpef anche Iva e contributi previdenziali, il che significa sottrarre dai propri guadagni reali una gran parte del reddito conseguito.
Diverse è, invece, il discorso per titolari di Partite Iva e professionisti in regime agevolato forfettario, che prevede un’aliquota di tassazione al 15% per guadagni fino a 85mila euro (tetto che potrebbe ancora salire fino a 100mila euro) e in questo caso aumentano i guadagni di chi ha la partita Iva rispetto alla normale tassazione Irpef prevista dal regime ordinario.
Nonostante la volontà del governo di arrivare ad una equità fiscale e di ridurre le tasse sui guadagni degli italiani, in realtà rimangono delle contraddizioni: come ben emerso da diversi studi e simulazioni, la revisione delle aliquote Irpef tenderebbe a sostenere e aiutare soprattutto coloro che hanno redditi e guadagni più alti rispetto a chi ha redditi più bassi. E si tratta di una grande contraddizione.
Se è vero, infatti, che tra gli obiettivi della riforma fiscale c’è la razionalizzazione delle tasse e la riduzione della pressione fiscale su chi ha meno, è anche vero che i guadagni maggiori e i vantaggi sarebbero soprattutto per i più i ricchi rispetto a chi ha guadagni più bassi. Per chi ha redditi più bassi non figura, infatti, in nessuno schema di revisione Irpef alcuna modifica né riduzione delle tasse. Tutto resterà uguale.
Ad incidere sui guadagni di professionisti con partita Iva e pensionati ci sono anche le diverse detrazioni fiscali e deduzioni che sembrano ancora una volta sostenere più i pensionati, e anche i lavoratori dipendenti, più che chi ha partita iva, perché si tratta di detrazioni e deduzioni che si aggiungono alla revisione Irpef e quindi garantiscono maggiori vantaggi ai pensionati, mentre per le partite Iva sono diverse le spese da dedurre, che permettono di avere aumenti dei guadagni, ma non per tutti.
Chi ha, infatti, una partita Iva forfettaria non può né dedurre né detrarre alcuna spesa. E anche questa rappresenta una differenza nonché una contraddizione in virtù dell’equità fiscale che si punta a raggiungere.