Quali sono i requisiti che permetteranno di andare in pensione nel 2025 certamente confermati: i chiarimenti e le spiegazioni
Quali sono i requisiti per andare in pensione nel 2025? Si va verso la fine di un nuovo anno che si chiuderà ancora una volta, molto probabilmente, con un nulla di fatto per le novità per le pensioni tanto attese. Si aspettano da anni ormai modifiche all’attuale Legge delle pensioni, considerata troppo stringente, che finora non sono mai arrivate per ulteriori priorità di volta in volta affrontate dai diversi governi e per mancanza di disponibilità di risorse economiche adeguate. Vediamo allora come si potrà andare in pensione il prossimo anno.
La prima forma richiede il raggiungimento di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Per la pensione anticipata ordinaria sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno, 41 anni e 10 mesi di contributi, per le donne e in entrambe i casi indipendentemente dal requisito anagrafico.
Se c’è chi si chiede cosa succederà nel 2025 ad ape sociale, opzione donna e quota 103, la risposta al momento (ancora però nell’incertezza) è che l’ape sociale per andare in pensione a 63 anni di età e con 30 anni di contributi (36 per gli usuranti) dovrebbe essere confermato come sistema. Probabilmente per la riforma delle pensioni 2025 lo stesso destino toccherà ad opzione donna, anche se non è sicuro.
Nessuna conferma dovrebbe, invece, arrivare per la quota 103 a 62 anni di età e con 41 anni di contributi. Anche lo scorso anno, però, era stato detto che la misura non sarebbe stata prorogata, al contrario di quanto poi invece deciso.
Difficilmente si potrà andare in pensione nel 2025 con la quota 41 per tutti, vale a dire solo con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, come più volte richiesto dalla Lega. Si tratta di una misura che costerebbe troppo e che al momento non risulta sostenibile finanziariamente.
Resta confermato ancora nel 2025 (e fino al 2026) il meccanismo dell’isopensione per permettere a determinate categorie di lavoratori di lasciare prima il lavoro fino a 7 anni rispetto ai normali requisiti pensionistici richiesti. Ciò significa che con l’isopensione si può anticipare l’età di uscita dal lavoro fino 60 anni.
Possono usufruire di questo sistema per andare in pensione anticipata solo i lavoratori in esubero di aziende con più di 15 dipendenti e solo tramite stipula di accordi con le organizzazioni sindacali più rappresentative.
Per lasciare il lavoro con l’isopensione bisogna, infatti, prima raggiungere un accordo sindacale a livello aziendale e rappresentativo, con l’azienda che si impegna a pagare l'assegno di accompagnamento alla pensione e i contributi all’Inps per garantire al lavoratore una regolare posizione contributiva ai fini pensionistici.