Il confronto politico sulla Manovra Finanziaria 2026 entra nel vivo, accompagnato da un fitto lavoro di revisione nei palazzi istituzionali e da una profonda attesa nell'opinione pubblica. Al centro del dibattito la selezione degli emendamenti più rilevanti, capaci di incidere su pensioni, fiscalità, famiglia, lavoro e imprese. Il clima dei vertici tra Governo e maggioranza è caratterizzato da trattative serrate, finalizzate a un equilibrio delicato tra esigenze sociali e responsabilità contabili.
Le proposte presentate puntano a modificare l’impianto iniziale della Manovra e a soddisfare, almeno in parte, le richieste delle diverse componenti della società italiana: dal rafforzamento della rete di protezione per pensionati e famiglie, agli incentivi per giovani, imprese e lavoratori. Tra le tematiche più discusse emergono la proroga di Quota 103, le novità su Opzione Donna, la destinazione delle risorse per bonus dedicati e welfare, la rimodulazione della tassazione su affitti brevi e i condoni fiscali ed edilizi. La settimana in corso è decisiva.
L’iter della Manovra 2026: tra Parlamento e Commissioni
Il percorso parlamentare della Manovra Finanziaria è organizzato su una precisa scansione temporale: presentato dal Governo, il testo è soggetto ad analisi da parte delle Commissioni, in particolare la Bilancio al Senato e alla Camera. Gli specialisti istituzionali e le rappresentanze di categoria vengono ascoltati in audizione per individuare i possibili effetti delle misure e i margini di modifica:
- La presentazione degli emendamenti è avvenuta entro il 14 novembre, portando a oltre 5.700 proposte ufficiali.
- Le Commissioni hanno poi selezionato gli "emendamenti segnalati", ovvero quelli ritenuti prioritari dagli schieramenti politici e su cui verte il confronto più acceso.
- Il testo viene progressivamente limato dai tecnici della Ragioneria generale dello Stato e dagli uffici legislativi dei Ministeri coinvolti, per garantire la compatibilità con i saldi di bilancio.
L’obiettivo dichiarato dal Governo è di approdare con la legge in Aula già a metà dicembre, assicurando la doppia lettura parlamentare e il via libera finale ben prima del 31 dicembre, data di scadenza per l’approvazione.
Gli emendamenti: migliaia di proposte, poche le prioritarie
Il cantiere delle modifiche alla manovra ha prodotto numeri senza precedenti: oltre 5.700 emendamenti presentati, ma solo poco più di 400 sono realmente destinati al dibattito e alla votazione. La selezione degli emendamenti segnalati rappresenta la fase più delicata, in quanto determina le potenziali innovazioni dell’impianto normativo per il 2026.
- Le proposte provengono sia dalla maggioranza che dall’opposizione.
- Maggior attenzione ricade su pensioni, flat tax giovani, canone Rai, affitti brevi, condoni, misure a sostegno della produttività e bonus casa.
Il grosso delle proposte risulta infatti "di bandiera", ossia di testimonianza politica, mentre solo una stretta minoranza risulta dotata delle coperture necessarie o orientata ad esigenze prioritarie già riconosciute in maggioranza, tra cui
proroga agevolazioni pensionistiche, revisione della cedolare secca e rottamazione cartelle esattoriali.
Le risorse economiche disponibili e i vincoli di bilancio
La Manovra 2026 si muove all’interno di una cornice contabile rigida: a disposizione circa 18,7 miliardi di euro, con un "tesoretto" per gli emendamenti inferiore a 100 milioni annui.
- La priorità resta il rispetto dei saldi pubblici imposti da Bruxelles e la capacità di non generare ulteriore deficit.
- Una parte significativa delle risorse è già destinata a interventi strutturali programmati, come la riduzione della seconda aliquota IRPEF per il ceto medio e le detrazioni per lavoro e famiglie.
- La Ragioneria dello Stato vigila sulla congruità delle coperture e blocca ogni misura non sostenibile.
La scelta dei correttivi passa dunque per una lotta politica ma, ancor prima, per una "ginnastica" contabile, dove ogni nuova spesa deve trovare una copertura credibile.
Le principali aree di intervento: pensioni, tasse, lavoro e famiglie
I principali emendamenti presentati, e che si auspica vengano approvati, riguardano:
- Pensioni: proroga strumenti di flessibilità (Quota 103, Opzione Donna), interventi sulle pensioni minime, revisione progressiva dei requisiti anagrafici.
- Fisco: rimodulazione della cedolare secca, proposte di revisione del canone RAI e misure di contrasto all’evasione mediante condoni e sanatorie.
- Lavoro: detassazione premi produttività, incentivi all’assunzione di giovani, estensione delle zone economiche speciali e aiuti destinati a categorie in difficoltà.
- Famiglie: rafforzamento dei bonus esistenti, con attenzione particolare a welfare, carta dedicata a te, revisione del calcolo ISEE ed esenzioni sulla prima casa.
Pensioni: proroga Quota 103, Opzione Donna e novità sull’età pensionabile
Le
proposte relative al sistema previdenziale sono tra le più seguite: la questione della flessibilità nell’accesso, della tutela di chi svolge lavori gravosi e del sostegno alle pensioni minime è oggetto di molteplici emendamenti.
- Quota 103: numerose proposte chiedono la proroga dello strumento che consente di anticipare la pensione con almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Le forze di maggioranza sostengono misure di continuità per evitare ritorni immediati alla Legge Fornero.
- Opzione Donna: emendamenti propongono la conferma anche per il 2026, pur con requisiti più stringenti rispetto al passato.
- Blocco dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita: la discussione punta almeno a mitigare l’aumento dell’età pensionabile che scatterebbe dal 2027, introducendo una crescita graduale e prevedendo l’esclusione o la riduzione per chi svolge attività usuranti e gravose.
- Pensioni minime: si valuta un incremento fisso (20 euro mensili nella bozza attuale), mentre la perequazione per assegni superiori rimarrebbe confermata, seppure “sterilizzata” grazie a nuovi meccanismi di calcolo.
Fisco e tasse: canone RAI, cedolare secca e tassazione degli affitti brevi
Nel comparto fiscale le
proposte di modifica si concentrano su interventi mirati che incrociano equità sociale, sostegno ai consumi e gettito per lo Stato e riguardano:
- Canone RAI: torna la proposta di taglio da 90 a 70 euro annui, sostenuta in particolare dalla Lega: l’impatto è stimato in circa 430 milioni e occorrerebbero coperture alternative tra cui l’aumento IRAP per le banche o la tassazione delle rivalutazioni dell’oro.
- Cedolare secca sugli affitti brevi: si è acceso uno scontro nella maggioranza tra chi spinge per contenere l’aumento dell’aliquota dal 21% al 26% (previsto per contratti tramite portali o agenzie) e chi chiede soluzioni intermedie come un’aliquota al 23%, con incentivi per affitti di medio-lungo termine.
- Tassazione dei dividendi: sono in esame modifiche che preservino la competitività delle holding residenti, con interventi selettivi sulle aliquote rispetto agli investimenti superiori a un milione di euro annui.
- Tassa sull’oro: la novità di una tassazione agevolata al 12,5% per regolarizzare l’oro da investimento senza documentazione, con vantaggi sia per l’Erario che per chi cede gioielli ed eredità.
Il capitolo condoni: sanatoria edilizia e pace fiscale
I capitoli della sanatoria e delle definizioni agevolate sono solitamente tra i più controversi. Anche per il 2026 la discussione si concentra su
proposte di condono edilizio e di ampliamento della rottamazione delle cartelle fiscali.
- Sanatoria edilizia: si discute la riapertura dei termini per regolarizzare lievi irregolarità commesse fino a fine settembre, come opere pertinenziali e difformità minori, nonché sulla chiusura delle pratiche arretrate.
- Pace fiscale: al vaglio una nuova versione della definizione agevolata, che consentirebbe la rateizzazione dei pagamenti fino a 9 anni, uno sconto sulle sanzioni e la possibilità di regolarizzare posizioni pendenti anche con accertamenti fiscali in corso. Il governo valuta però con attenzione i limiti di spesa e la platea di beneficiari.
Le proposte di condono vengono in genere circoscritte a situazioni puntuali e sono già oggetto di forti contrasti interni sia alle forze politiche che tra le istituzioni coinvolte.
Focus su oro e dividendi: le novità fiscali in discussione
Il confronto sulle norme fiscali relative ai patrimoni mobiliari è molto acceso quest’anno e coinvolge in particolar modo oro e dividendi:
- Oro da investimento: in esame l'introduzione di una procedura per regolarizzare le giacenze senza documentazione, stabilendo un’imposta sostitutiva "light" che si aggirerebbe tra il 12,5% e il 13%. L’obiettivo è favorire la trasparenza fiscale e ottenere un gettito stimato consistente.
- Dividendi: dibattito sul possibile aumento dell’aliquota fino al 24% per le partecipazioni inferiori al 10%, controbilanciato dalla volontà di stabilizzare le condizioni di investimento per le holding strategiche.
Le discussioni tecniche vertevano anche su tempi di rateizzazione dei versamenti e meccanismi di certificazione del valore dei beni, per assicurare la congruità dell’intervento tanto a chi cede oro o quote quanto all’Erario.
Misure su lavoro e stipendi: le agevolazioni per giovani e produttività
L’agenda sul lavoro mette al centro produttività, incentivi all’assunzione, salario reale e supporto alle categorie più fragili.
- Detassazione premi produttività e straordinari: in approvazione l’abbassamento dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività dal 5% all’1%, aumento delle esenzioni per straordinari (anche notturni e festivi, con specificità per il turismo), detassazione dei rinnovi contrattuali sotto i 28mila euro con flat tax 5%.
- Incentivi per i giovani: si propone una decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato di under 30 (esteso a 36 anni per il rientro di cervelli dall’estero) e rafforzamento dei bonus per l’occupazione femminile e per giovani nelle regioni ZES.
- Welfare aziendale: conferma delle soglie di esenzione fringe benefit (1.000 euro, 2.000 euro con figli), esenzione estesa ai buoni pasto (limite 10 euro).
Le iniziative per le imprese: iperammortamento, ZES e supporto alla crescita
Il supporto alle imprese nel 2026 passa principalmente attraverso l’incentivazione degli investimenti in innovazione e territorio:
- Iperammortamento: si punta a rendere pluriennali le misure per chi investe in digitalizzazione, tecnologia avanzata e transizione energetica, estendendo la possibilità di accesso fino a settembre 2027.
- Zone Economiche Speciali (ZES): confermato il credito d’imposta per gli investimenti nelle regioni meridionali, con 2,3 miliardi stanziati, e finanziamento delle Zone Logistiche Semplificate.
- Nuova Sabatini: prosegue il programma di sostegno alle PMI per il rinnovo dei macchinari e per l’aggiornamento tecnologico.
Non vengono invece previsti nuovi fondi per plastic tax e sugar tax, la cui entrata in vigore è posticipata a tutto il 2026.
Famiglia, welfare e casa: bonus, detrazioni e carta dedicata a te
Il pacchetto famiglia prevede una serie di novità concentrate sulle misure di sostegno a redditi bassi e medio-bassi:
- Rafforzamento bonus mamma: il contributo potrebbe aumentare a 720 euro per l’anno finanziario, con una ulteriore rimodulazione del meccanismo di accesso.
- Carta dedicata a te: confermata anche per il 2027, rappresentando una delle voci più consistenti di spesa per il contrasto alla povertà.
- Revisione del calcolo ISEE: si prevede la riforma della scala di equivalenza e l’ampliamento dell’esenzione sulla prima casa fino a 200.000 euro per le città metropolitane.
- Bonus casa e detrazioni: la proroga delle agevolazioni sulla ristrutturazione edilizia e risparmio energetico è confermata, con detrazioni che rimarrebbero superiori rispetto al passato, per evitare cali improvvisi dell’attività edilizia.
Si tratta di misure che mirano a contenere l’impatto della crisi sui nuclei più fragili ed a mantenere un livello di welfare adeguato in assenza di risorse aggiuntive.
Le reazioni delle forze politiche e il confronto in maggioranza e opposizione
Il clima nei palazzi della politica resta contrassegnato da una continua negoziazione tra le forze di maggioranza e fra maggioranza e opposizione:
- La Lega insiste su Quota 103 e riduzione del Canone Rai, mentre Forza Italia guarda con attenzione alla revisione della cedolare secca e ai bonus famiglie.
- Fratelli d’Italia propone pacchetti di condoni più stringenti e norme per la tutela delle imprese.
- L’opposizione denuncia una manovra giudicata poco ambiziosa, chiedendo più fondi per ente locali e sanità e contestando i tagli pregressi.
- Le Regioni avanzano istanze per correzioni mirate sulle specificità dei bisogni territoriali, in particolare per piano casa, scuola e welfare.
Il percorso delle prossime settimane vedrà l’intensificarsi dei colloqui tecnici e politici prima dell’approdo in Aula, con la possibilità di ulteriori aggiustamenti sulla base degli ultimi rilievi parlamentari.
Emendamenti a confronto: i testi con maggiori probabilità di approvazione
Dalla lunga lista di emendamenti solo una selezione riceverà il via definitiva sulla base di priorità tecniche e politiche:
| Ambito |
Proposta di modifica |
Probabilità di approvazione |
| Pensioni |
Proroga Quota 103 (in forma rivista), aumento pensioni minime, revisione graduata aumento età pensionabile |
Alta |
| Fisco |
Revisioni cedolare secca e tassazione oro, taglio Canone Rai (dipende dalle coperture) |
Media-Alta |
| Condoni |
Sanatoria edilizia limitata, pace fiscale con nuove regole rateizzazione |
Media |
| Lavoro |
Detassazione produttività, incentivi assunzioni giovani |
Alta |
| Famiglia |
Rafforzamento carta dedicata a te, bonus mamma, revisione calcolo ISEE |
Alta |
| Imprese |
Proroga iperammortamento, credito d’imposta ZES |
Alta |
Le probabilità effettive dipendono dai pareri della Ragioneria dello Stato e dalla negoziazione degli ultimi giorni prima del voto in Commissione.
Il calendario: appuntamenti chiave e tempistiche di approvazione
Le scadenze istituzionali fissano il quadro dei prossimi passaggi:
- Fine novembre: selezione e votazione degli emendamenti prioritari in Commissione Bilancio al Senato.
- Metà dicembre: presentazione e discussione del testo emendato in Aula al Senato.
- Prima di Natale: passaggio definitivo a Palazzo Madama, eventuali ultime modifiche e trasmissione del testo alla Camera.
- Entro il 31 dicembre: approvazione finale in Aula della Camera, promulgazione ufficiale della legge prima della chiusura dell’anno solare.
L’iter di revisione continuerà anche dopo l'approvazione della Manovra, con decreti attuativi e circolari esplicative su punti critici come pensioni, fiscalità, bonus edilizi e welfare.
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